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Walser Dal Rodano al Piemonte

Da Redazione TorinoFree.it

Agosto 18, 2016

Walser Dal Rodano al Piemonte

walser 1Il nome Walser deriva da Walliser cioè abitante del Wallis, una parola tedesca che indica la parte superiore della valle del Rodano, simbolo della cultura alpina. 

Dall’ottavo secolo gli Alemanni, che abitavano le valli inferiori del Reno e le prealpi svizzere, risalirono l‘Oberland bernese e arrivarono all’altopiano di Goms, cominciando la colonizzazione tedesca dell’Alto Vallese che fu anche la più elevata delle colonizzazioni alpine.

L’allevamento del bestiame vide molte opere di disboscamento, di canalizzazione delle acque e di costruzione di sentieri e ponti, al punto che in poco tempo quello che la valle offriva non era abbastanza per tutti.

Molti degli abitanti lasciarono la conca del Goms e si trasferirono in altre valli, altrettanto alte, come quelle laterali del vallese. 

L’emigrazione verso le valli italiane si diresse dapprima verso la val Formazza, e la val Antigorio poi dal 1000 al 1200 ci fu un lento flusso migratorio proveniente dal Vallese che si stabilì nelle valli ai piedi del Monte Rosa.

Attraverso il colle del Monte Moro e il passo del Teodulo, i Walser arrivarono a tutte le valli del Rosa, in un periodo, dove gli alpeggi nelle zone del Monte Rosa appartenevano in gran parte ai monasteri che svolgevano un ruolo importante nella bonifica della montagna. 

I Walser ebbero un duro colpo con l’avanzare dei ghiacciai nelle valli del Piemonte, che interruppe le comunicazioni attraverso i valichi più alti, distrusse pascoli e colture arrivando addirittura a compromettere le stesse abitazioni.

walser 2A causa di questo, i Walser dovettero emigrare verso vallate poste sempre più in basso, come le città di lingua tedesca in Svizzera o in Germania, dove esercitarono l’attività di mercanti di stoffe. 

La casa rurale dei Walser in Valsesia è del tipo che racchiude sotto un unico tetto l’abitazione, la stalla e il fienile.

Di solito la casa è di tre piani, con al piano inferiore il seminterrato, in muratura di pietre, la struttura lignea della casa, la stalla con l’angolo dedicato al soggiorno, la cucina e altri locali, al primo piano le camere e all’ultimo piano il fienile e la cameretta per la conservazione dei viveri.

La lingua Walser è una parlata alemanna non omogenea che ha anche delle parole particolari che la distinguono dalle altre parlate delle zone alpine e con il tedesco, l’italiano e il francese è al centro del fenomeno detto quadrilinguismo.

Oggi questa lingua sta sparendo, ma molti fanno di tutto per conservare il Walser, che è una parte preziosa dello stile di vita alpino, come a Gressoney, inoltre nelle scuole dei comuni dove erano presenti i Walser sono stati istituiti corsi della lingua. 

I Walser erano molto religiosi, al punto che la loro fede spesso sfociava nella superstizione e li portava a vedere il demonio dietro a tutte le loro sfortune.

Molte leggende dei Walser parlano dei trapassati e di vita ultraterrena, tanto che in una parete della loro casa c’era una piccola finestra che era aperta solo quando c’era il morto in casa, per permettere all’anima di uscire, e subito dopo richiusa in modo che l’anima non potesse rientrarvi.

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