Un Ferragosto 2013 fra parchi e musei
Da Redazione TorinoFree.it
Agosto 16, 2013
Nel 18 a.C. l’imperatore Augusto decise di indire le antiche Feriae Augusti. A distanza di più di due millenni, il Ferragosto ha assunto le forme e i significati socio-folcloristici più svariati (fermo considerando il preciso valore religioso, ovvero l’Assunzione della Vergine Maria), concentrando in un solo giorno l’ormai radicato scopo intrinseco, vale a dire il riposo del corpo e dell’anima, il rifuggire dalla fatica per 24 ore. Detto fatto: a Torino i cittadini sono rimasti fedeli allo spirito della festività, ottimizzando organizzazione e spostamenti in un’ottica di ovvio risparmio nel bel mezzo dell’occhio del ciclone economico nostrano.
Nonostante qualche scherzo del Sole, particolarmente timido, moltissime famiglie e gruppi di amici hanno optato per la grigliata luculliana all’interno dei parchi più freschi e conosciuti come La Pellerina e la Mandria, ormai spazi verdi gettonatissimi per la loro capacità di accoglienza e i numerosi punti di ristoro sparsi per tutta l’area accessibile al pubblico. Più dinamicità, camminate e corse salutari al Ruffini e al Valentino.
L’altra frangia dei torinesi, quella più avvezza al “nutrimento culturale”, si è invece riversata nei musei facendo registrare un notevole incremento delle visite, un boom quasi inaspettato. Su tutti hanno svettato con gap entusiasmanti il Museo del Risorgimento (515 visitatori secondo dati Ansa), dell’Automobile (2.700 visitatori fra il 14 e il 15) e la Reggia di Venaria. Quest’ultimo sito ha attirato nel bellissimo palazzo e nei giardini circostanti ben 4.600 persone affascinate dalla splendida cornice e dall’alone di regalità permanente nella struttura fin dalla sua costruzione.
Il triste fenomeno crisi ha enormemente compromesso i progetti di coloro abitualmente inclini alle partenze proprio intorno al giorno mediano di agosto, tanto che quest’anno moltissimi vacanzieri della seconda settimana si sono visti costretti a tornare giusto 24 ore prima a causa delle impennate dei prezzi per accontentarsi di un pranzo intimo o una scampagnata entro confini provinciali. Il 15 trascorso al mare è per tanti divenuto un lontano ricordo, compresi i lavoratori che una sosta non l’hanno neanche potuta brevemente contemplare, sebbene molti esercizi commerciali e attività in altri contesti siano rimasti con la saracinesca abbassata.
Una Torino profondamente sfaccettata, dunque, ma anche pienamente vissuta in una prospettiva di sostanziale serenità.
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