Torino, Juventus Museum
Da Redazione TorinoFree.it
Marzo 13, 2013
È trascorso qualche anno dalla sua inaugurazione (16 maggio 2012) e il museo bianconero ha già sorpassato l’invidiabile traguardo di oltre centomila visitatori. Tra i suoi pezzi più pregiati spicca un Pinturicchio. Niente arte rinascimentale ma fotografie, cimeli, video e aree interattive: 1500 metri quadrati archiviano oltre un secolo di storia, di emozioni attraverso “artisti del pallone” che hanno fatto e fanno la storia di una grande squadra: la Juve.
Lo Juventus Museum nato come un’evoluzione tecnologica del tradizionale concetto museale, si propone come un’esperienza unica e indimenticabile, dove si racconta come la Juventus non sia solo un fenomeno calcistico, ma una presenza forte e significativa nella vita quotidiana del nostro Paese e un simbolo nel mondo intero. Realizzato da Benedetto Camerana con un gruppo di specialisti di progettazione museale e situato nel comparto est dello stadio, il museo juventino è una magnificenza visiva e uditiva, una carica di emozioni fin dal suo ingresso in biglietteria dove Giovanni Agnelli dà il benvenuto con una frase tanto simpatica quanto vera «mi emoziono persino quando leggo in qualche titolo di giornale la lettera J. Penso subito alla Juve».
Dopo il museo egizio di Torino e la Mole Antonelliana, Torino attira a sé per lo Juventus Stadium e il suo Museo che, proprio quest’anno, è entrato ufficialmente nel circuito museale di Torino e Piemonte.
Tra le sale più emozionanti, senza dubbio quella dei trofei: nelle teche, coppe e scudetti conservate come opere d’arte, venerate come dei. Un piacevole percorso espositivo conduce fino alla sala dove sono esposte le maglie dei giocatori con più presenze in campo della storia della società torinese. Ma l’esposizione non si esaurisce a delle teche di vetro. Aree interattive incuriosiscono come il fischio di inizio di una partita: da una panchina sbucano, in ologramma, Marcello Lippi e Giovanni Trapattoni, i quali, mediante un apposito exhibit touch screen cominciano a parlare e l’effetto è straniante. Quasi alla fine del percorso espositivo, un’area “work in progress” dedicata all’attualità della stagione sportiva: oggi, per esempio, è possibile ammirare la maglia e altri gadget del Celtic, simboli della storica vittoria sugli scozzesi a Glasgow che non poteva non essere incorniciata.
La visita si conclude con una sala, la sala del teletrasporto potremmo definirla, ove mediante un’esplosione di immagini, il pubblico, il tifoso è letteralmente trasportato in campo, direttamente nel cuore del loro unico grande amore: la Signora Juve.
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