Il Museo del Risparmio di Torino
Da Redazione TorinoFree.it
Ottobre 21, 2024

Il 24 maggio 2012, si inaugurava, su iniziativa di Intesa San Paolo, il Museo del Risparmio. Situato nel centro storico della città, in Via San Francesco d’Assisi, il Museo occupa una superficie di 600 metri quadrati e si caratterizza per un approccio multimediale ed interattivo, a cominciare dal biglietto stesso che con tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) permette di personalizzare la visita e di memorizzare i risultati ottenuti partecipando ai giochi proposti.
”Il Museo del Risparmio è un luogo che non celebra il risparmio come virtù passata, ma che vuole aiutare le persone a usare in modo consapevole le proprie risorse. Un luogo unico che avvicina il pubblico a un argomento complesso in modo innovativo, divertente, interattivo e talvolta spettacolare”. Il presidente di Intesa San Paolo, Andrea Beltratti, dichiara: «Con il Museo del Risparmio, Intesa San Paolo intende contribuire in maniera rilevante e originale a diffondere l’educazione finanziaria in Italia».
Museo del Risparmio di Torino: il primo al mondo
Il Museo del Risparmio di Torino è il primo di questo genere nel mondo. Le sale sono organizzate in modo da permettere un viaggio accattivante, interessante e piacevole tra concetti e testimonianze audiovisive che coinvolgono il visitatore in una esperienza volta a far riflettere sulle modalità di gestione del proprio denaro. Ad accompagnare il visitatore, durante tutto il percorso museale, For e Mika, la coppia di formiche mascotte del Museo stesso. Le sale possono essere così sintetizzate:
- Conoscere: la storia (della moneta, mediante interviste ”impossibili” a personaggi della storia e interviste reali a famosi esperti)
- Capire: gli strumenti ed i principi (azioni, obbligazioni, fondi pensione e altri)
- Raccontare : la letteratura (personaggi storici e della letteratura narrano il loro rapporto con il denaro)
- Sognare: il cinema (con spezzoni di film di grandi registi)
- Sperimentare: i giochi e le applicazioni (per mettersi alla prova nella difficile arte di gestire il denaro).
Durante il percorso espositivo, inoltre, è possibile ammirare altresì copie di materiale di proprietà dell’Istituto Banco di Napoli come, per esempio, una polizza del Banco della Santissima Annunziata pagata come dote per una futura sposa databile al 1629; o ancora una Fede di credito Monte e Banco della Pietà, rilasciata per pagare il censo di una masseria a Pozzuoli (NA) databile al 1569.
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