Si pensa a Monet a Torino nel 2015, dopo il successo di Renoir
Da Redazione TorinoFree.it
Febbraio 19, 2014
Si avvia alla chiusura molto bene a livello di presenze la mostra Renoir della GAM, adesso Torino punta a Monet per il 2015, sempre in collaborazione con il Museo d’Orsay di Parigi.
Numeri buonissimi per la mostra Renoir della GAM, i dati sono più che positivi in 4 mesi di esposizione. Il 93% dei turisti sono arrivati dall’Italia, un dato importante per capire quanto la cultura e l’arte siano importanti per il nostro Paese. Il nuovo obiettivo dopo i 220.000 visitatori, raggiungere i 240.000 entro la chiusura, ovvero entro domenica prossima. Il 17% dei turisti invece ha dichiarato di aver visitato Torino per la prima volta, proprio in questa occasione.
Flussi e riflussi legati al turismo quindi, che abbiamo visto sono stati decisivi per far salire anche le presenze negli hotel torinesi. Ma non è finita qui, Torino pensa ad una nuova stagione con Claude Monet per il 2015, sempre in collaborazione con il Museo d’Orsay di Parigi.
Il turismo si lancia verso nuove avventure quindi, dopo una vera e propria rivoluzione culturale e digitale che la città ha subito in questo periodo. Digitale per l’apertura fondamentale alle nuove tecnologie da parte dei musei, basti pensare alle foto e ai selfie incoraggiati in alcune delle nostre realtà.
Si trovano attualmente al Museo d’Orsay i capolavori di Monet come “Il ponte di Argenteuil”, “Barche sulla spiaggia a Etretat”, “La cattedrale di Rouen in pieno sole”, ma anche il “Il Parlamento di Londra” e “I Papaveri”. Opere dedicate ai paesaggi amati dal pittore, che partono da un concetto più descrittivo e finiscono per mescolarsi nelle pennellate caratteristiche dell’Impressionismo più profondo, quelle che confondono le linee e rendono solo leggermente percettibili i contorni dei soggetti.
Quale sarà la scelta per mostrare il meglio del pittore nel 2015 a Torino? In Italia Monet ebbe un grande successo qualche anno fa, si parla del 2001-2002, nella città di Treviso con “I luoghi della Pittura” un’esperienza emozionante legata all’importanza della natura paesaggistica e a quel senso bucolico e sereno che è tipico della sua produzione.
Soprattutto la domanda rimane, quali capolavori vorreste vedere appesi alle pareti del nostro museo? Quale percorso potrebbe essere sviluppato per interessare i visitatori amanti dell’impressionismo?
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