Il Museo dell’Automobile compie ottant’anni
Da Redazione TorinoFree.it
Luglio 15, 2013
Un progetto ambizioso quello del Museo Nazionale dell’Automobile “Avvocato Giovanni Agnelli” che va avanti ormai dal lontano 1933. Il Museo nasce infatti su iniziativa di Roberto Biscaretti di Ruffia, primo presidente dell’Automobile Club di Torino e fra i fondatori della Fiat, e di suo figlio Carlo che ne organizza le collezioni. Lo stesso Rubbia nel 1933 scrive: “la direzione del Salone dell’Automobile decise di tentare una esposizione retrospettiva dell’industria del motore. La mia passione per le anticaglie è nota: si pensa giustamente che sono la sola persona in grado di tentare l’impossibile. Io tento, riesco, e compio il miracolo di portare al Salone di Milano una trentina di modelli di cui il più giovane ha almeno quarant’anni di vita, felice o triste a seconda dell’umore del suo proprietario”. E in effetti l’impresa riuscì. Nell’agosto del 1933 al Museo dell’Automobile viene conferito il titolo di Nazionale e nella stessa delibera, datata 19 luglio, la Città stanzia 10.000 lire e decide di collocare il Museo nei locali dello Stadio Comunale “Benito Mussolini”. Proprio il prossimo 19 luglio si festeggerà infatti il “compleanno” del museo: l’ottantesimo. Per l’occasione il costo d’ingresso sarà ridotto a 2,50 euro per tutti i visitatori.
Ma la storia del museo è abbastanza travagliata. Alla morte del suo fondatore, nel 1959, il Consiglio d’Amministrazione decide di intitolargli la nuova sede in costruzione sulle rive del Po che sarà inaugurata il 3 novembre 1960. Il progetto è dall’architetto Amedeo Albertini, che realizza la struttura appositamente per il Museo e per ospitare la sua collezione di oltre 200 automobili storiche, dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri.
Un nuovo restyling si avrà infine nel 2005 a cura dello studio milanese Cino Zucchi Architetti, vincitore del concorso bandito dal museo. L’intervento riqualifica l’edificio esistente al quale aggiunge una nuova ala laterale su via Richelmy. Il nuovo volume si integra perfettamente al corpo esistente mediante una superficie in vetro con diversi gradi di trasparenza che avvolge i fronti laterali e conferisce continuità ai prospetti, mentre la corte interna è trasformata in giardino d’inverno. Il tutto conferisce alla struttura un’immagine rinnovata che valorizza inoltre la facciata curva su corso Unità d’Italia. L’allestimento interno è curato dall’architetto svizzero François Confino, già autore del Museo del Cinema nella Mole Antonelliana, che organizza la collezione secondo tre grandi sezioni tematiche, ospitate ciascuna su un piano. Insomma, quello dell’automobile è uno dei più importanti musei non solo di Torino, ma d’Italia. Dopo gli ultimi interventi di riconfigurazione, conclusi nel 2011, il Museo ha ottenuto il record di visitatori pari circa a 500mila. Un risultato inaspettato per un museo tecnico scientifico unico nel suo genere, con quasi 200 automobili originali di 80 diverse marche, dalle prime vetture a vapore del 1769 fino alle più recenti. Un altro riconoscimento, ottenuto nel maggio 2011, è arrivato direttamente dall’Inghilterra: il quotidiano “The Times” lo colloca al trentacinquesimo posto nella classifica dei 50 migliori musei del mondo. Da circa un mese è inoltre possibile visitare il Museo attraverso Google Maps. Si tratta di un virtual tour che permette di visitare parzialmente il Museo per poter incuriosire i visitatori. Grazie all’opera del fotografo Luca Marchesi, con l’uso dei colori e dell’elevata qualità fotografica, è possibile entrare anche negli abitacoli di tre tra le auto più prestigiose esposte al museo.
Il percorso espositivo
Il precorso di visita, strutturato in tre sezioni, si sviluppa su tre diversi livelli. La collezione è tra più rare ed interessanti nel suo settore per cui a ogni sezione corrisponde un piano dell’edificio: l’Automobile e Design al piano terra, l’Automobile e l’uomo al primo piano e l’Automobile e il ‘900 al secondo. Proprio da quest’ultimo piano inizia il percorso di visita. All’esposizione museale si aggiungono un’area mostre temporanee, uno spazio eventi, un centro congressi, la sezione didattica, il centro di documentazione, il bookshop e la caffetteria-ristorante.
Prima sezione: l’Automobile e il 900
Il secondo è il piano da dove inizia la visita. Vi sono 21 sale, su 3.600 metri quadri, che raccontano l’evoluzione dell’automobile dalla nascita al suo sviluppo e diffusione di pari passo con l’avanzare del Ventesimo secolo. Il percorso è circolare, e conduce il visitatore dalla “Biblioteca di Genesi”, dove si accenna all’origine della locomozione e si tributa un omaggio ai tanti ingegnosi precursori del moto meccanico, fino alla “sala Destino”, l’ultima di questo piano, che invece prova a farci immaginare in quale mondo ci troveremo a vivere domani. Nel mentre, altre 19 sale narrano il Novecento dal futurismo alla prima guerra mondiale, dall’avvento delle vetture utilitarie alla scuola carrozziera italiana, dalla scoperta dell’aerodinamica all’emancipazione femminile, dalle corse alla produzione in serie, dalla caduta del Muro alle suggestioni pubblicitarie americane, dal consumismo all’ecologia. Un percorso articolato con lo scopo di far comprendere quanto l’automobile ha influenzato, condizionato e favorito gli eventi storici, economici, artistici e sociali più peculiari del secolo scorso. Tra le Vetture in scena troviamo il Carro semovente immaginato da Leonardo da Vinci nel 1478 (ricostruzione) e il Carro di Cugnot (Francia 1769).
Seconda sezione: l’Automobile e l’uomo
A ospitarla è il primo piano dell’edificio, suddiviso in 8 sale, per 3800 metri quadri di esposizione. A fare da guida è stavolta il desiderio di approfondire alcuni aspetti del rapporto che noi tutti abbiamo con l’automobile e anche per capire meglio da cosa e come è costituita veramente un’automobile. La “sala Autorino” rievoca ciò che l’automobile, in termini di industrie, lavoro, progresso, ha significato per gran parte del secolo scorso per la città di Torino. Mentre “Sinfonia Meccanica” ci introduce a scoprire cosa c’è sotto il vestito di un’auto, la sua “anima”: motore, telaio, ruote, i tanti pezzi di un’unica orchestra. Ma come viene costruita un’automobile ce lo mostra dall’interno “Metamorfosi”, facendoci addentrare nel complesso sistema di produzione industriale basato sulla linea di montaggio. Dal come produrre un’auto a come venderla, ed ecco “Pubblicità”, gli inizi ingenui del primo novecento fino alle sofisticate tecniche persuasive di oggi. Sono queste alcune delle sale tematiche che ci condurranno infine alla scoperta dell’emozionante mondo delle corse, della velocità pura, della sfida in circuito a cui seguono le 20 vetrine di “Automobilissimo”. Di qui l’inizio della sezione Design, il cui sviluppo finale è al piano terra. Tra le Vetture in scena troviamo: Fiat 500 (Italia 1968), Storero A 25/35 HP (Italia 1914), Scat-Ceirano 150 S (Italia 1926), Temperino 8/10 HP (Italia 1920), Fiat 509 A (Italia 1929), FOD 18 HP (Italia 1926).
Terza sezione: L’Automobile e il design
L’ultimo piano di visita, quello terreno, è interamente dedicato al design, ossia dalla progettazione di un’auto al percorso creativo che precede e da cui dipende la realizzazione stessa. 1200 metri quadri per un’unica grande sala. Qui il Museo racconta ai visitatori come i grandi designers odierni interpretano i temi della mobilità individuale, della sicurezza, della velocità, del comfort, dello stile. L’automobile è contemporaneamente “Tappeto volante”, magico dispositivo che ci permette di spostarci ad onta dei limiti della nostra fisicità, e “casa-tana mobile”, grazie ad abitacoli che sempre più e sempre meglio ci accolgono, in una sorta di replica viaggiante del salotto di casa. Raggiungere certi obiettivi è lungo, faticoso, impegnativo, e mette in gioco tutte le capacità e le risorse del progettista. Ascoltare come hanno fatto, fanno tuttora e faranno in futuro alcuni dei più grandi progettisti del mondo è un piacere che non possiamo perdere. Tra le Vetture in scena ci sono: Cisitalia 202 SMM spider Nuvolari (Italia 1947), Alfa Romeo Disco Volante (Italia 1952), Lancia Flaminia presidenziale (Italia 1961), Abarth 2400 coupé Allemano (Italia 1964), Alfa Romeo 2600 touring spider (Italia 1965), Maserati Mexico (Italia 1968), Ferrari 208 GTB turbo (1982).
Informazioni pratiche
Il Museo effettua i seguenti orari: Lunedì 10.00 – 14.00, pomeriggio chiuso; Martedì mattino chiuso, pomeriggio 14.00 – 19.00; Mercoledì, giovedì e domenica 10.00 – 19.00; Venerdì e sabato 10.00 – 21.00; ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura.
Costo dei biglietti:
- intero 8,00 euro
- ridotto 6,00 euro (over 65; dai 6 ai 14 anni; disabili; gruppi oltre le 15 persone; studenti universitari con tesserino; soci ACI, ACS, ASI, ATA, ICOM, TCI, Cedas, Ugaf, Ex Allievi Fiat, Gruppo Dirigenti Fiat, Forze Armate, VV.FF, Cral S. Giovanni/Molinette; PYOU Card; CNA e Camera di Commercio di Torino); Scuderia Ferrari Club; Biblioteca Civica “Giovanni Arpino” di Nichelino; Biblioteca Civica di Borgaro Torinese; Manageritalia.
- ridotto 6,00 euro a chi si presenta con il biglietto di: Museo A come Ambiente; Museo Casa Enzo Ferrari (MO); Museo Diocesano di Torino; Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri (TO); Museo Nicolis di Villafranca di Verona; con il biglietto del Bus City Sightseeing. A chi si presenta con la carta d’imbarco di un volo Alitalia effettuato fino a 10 giorni prima dell’accesso alla biglietteria del Museo.
- scuole 2,50 euro
- Gratuito (minori di 6 anni; giornalisti con tesserino dell’Ordine; possessori dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino + Piemonte Card)
Per i gruppi oltre le 15 persone è richiesta la
prenotazione; per informazioni telefonare allo 011.677666/7/8 – Fax 011.6647148
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