Aspettando il Palio: intervista a una sbandieratrice
Da Redazione TorinoFree.it
Settembre 16, 2013
Quest’anno il celeberrimo Palio dij Sëmna-Sal, in programma la terza settimana di settembre, è destinato a farsi attendere ancora un po’. Rea la pioggia, che si è abbattuta su Pianezza rovinando la festa ai cittadini ansiosi di trascorrere una giornata all’insegna della tradizionale celebrazione dei cantoni. Si è deciso che il grande spettacolo si terrà sabato 21, salvo ulteriori e burlone precipitazioni.
Sono tutti pronti al grande evento, compresa la giovanissima Claudia Neves, studentessa di sedici anni che da 5 ricopre il ruolo di sbandieratrice presso le kermesse folcloristiche più in voga nel territorio. Claudia ha gentilmente concesso una breve intervista nella quale si è offerta di spiegare vita, allenamenti, gioie e…pensieri riferiti a questo ruolo, che in verità riserva curiosi retroscena e speciali insegnamenti rivolti alle giovani generazioni e a quelle a venire, certo soggette a una pericolosa disaffezione dalla cultura locale.
La incontriamo in un pomeriggio tranquillo, assolato e favorevole a una piacevolissima quanto interessante conversazione nella quale Claudia si dimostra, a fronte della sua giovane età, una persona estremamente matura e responsabile, in grado di coinvolgere con lodevole eloquenza ed empatica passione.
A che età hai cominciato ad approcciarti al ruolo di sbandieratrice?
“Ho iniziato a 12 anni. Al principio ero interessata a suonare i tamburi, poi la madre di un mio amico mi ha invitata a provare a sbandierare, sono andata e da lì è iniziato tutto.”
Hai cominciato relativamente presto?
“Ero una delle più piccole del gruppo. Ora sono 5 anni che sbandiero.”
Cosa ti ha indotto a diventare sbandieratrice?
“Mi incuriosivano i ragazzi presenti al Palio di Grugliasco e che partecipavano alle coreografie. In realtà già da tempo meditavo di provare i movimenti con le bandiere. Quando ne ho avuto la possibilità mi sono detta ‘Perché no?’: mi è molto piaciuto e ho continuato.”
Se dovessi definire in poche parole la vita di una sbandieratrice?
“E’ la vita di una persona comunissima il cui hobby è sbandierare.”
Ergo per te si tratta di un hobby…
“Non la reputo un’attività sportiva, dato che mi alleno una o due ore a settimana. Inoltre ci prepariamo solo in occasione di sfilate in programma nel Palio di Pianezza o Grugliasco, piuttosto che fiere collaterali.”
Questo hobby, come l’hai definito tu, ben si concilia con i tuoi impegni scolastici?
“Certamente, dato che ci alleniamo il solo martedì sera e due ore non sono così trascendentali.”
Come ti trovi con i ragazzi del tuo gruppo?
“Sono tutti miei coetanei con i quali ho fatto amicizia. Sono tutti di Pianezza e molti già li conoscevo prima di intraprendere l’attività.”
Esistono rivalità e competizione all’interno del gruppo?
“Fra di noi no, ma con sbandieratori appartenenti ad altri gruppi sì, è abbastanza naturale, specialmente con i colleghi di Grugliasco, che partecipano ai campionati regionali, nazionali e persino internazionali. Vogliamo arrivare al loro livello, anche se è sinceramente dura.”
Trovi impegnativi gli allenamenti?
“Gli allenamenti base, non a ridosso delle manifestazioni, risultano abbastanza semplici. Quando, però, ci ritroviamo a prepararci in vista del Palio, tutto diviene più impegnativo.”
Come si svolge in linea di massima un allenamento?
“Iniziamo riscaldandoci e sfilando, poi in alcune serate ci riserviamo tutti i vari lanci, e ce ne sono di tanti tipi. Costruiamo anche pezzi nuovi, formiamo nuove figure e in esse montiamo i pezzi.”
Quindi occorre estrema coordinazione?
“Dobbiamo essere tutti sincronizzati. Se anche solo un elemento del gruppo sbaglia, si nota troppo e ciò rischia di rovinare l’intera figura. Peraltro noi non siamo tanti, appena una decina, quindi gli errori sono ancor più evidenti.”
Hai intenzione di proseguire l’attività negli anni a venire?
“Penso che quando finirà la scuola smetterò.”
A quale categoria di ragazzi consiglieresti questa attività?
“Il periodo migliore per sbandierare è compreso fra l’anno della prima media e la seconda liceo, anche perché dopo gli studi scolastici sono destinati a intensificarsi ed è giusto pensare a perfezionarli. I ragazzi dell’Università devono preparare gli esami quindi spesso non possono essere presenti agli allenamenti. Se studi, un hobby di questo tipo rischia di diventare troppo ingombrante, a quel punto non ne vale più la pena. Meglio studiare.”
Grazie.
“Grazie a voi.”
Articolo precedente
La nuova stagione del Teatro Araldo
Articolo successivo
26 e 27 Settembre al Lingotto per la mobilità intelligente
Redazione TorinoFree.it
Articoli correlati
21 dicembre, il giorno più corto dell’anno (no, non è Santa Lucia)
Dicembre 21, 2024