Serie A, ancora nessun rigore a favore per il Torino: l’attacco di Jacobelli
Da Bruno Santini
Marzo 14, 2022
Torino-Inter si è conclusa con il risultato di 1-1 ma la copertina del match è stata definita dal mancato rigore concesso al Torino, per il fallo di Ranocchia su Belotti in area di rigore non sanzionato, nonostante l’intervento del VAR. Si tratta dell’ennesimo atto in cui una difficoltà gestionale cambia l’esito di un match di Serie A: il Torino meritava sicuramente il suo rigore e un risultato migliore, è il commento della maggior parte dei tifosi e anche degli addetti ai lavori. Tra coloro che hanno fatto sentire la propria voce, c’è anche Jacobelli, che ha tuonato in un suo editoriale.
L’episodio di Torino-Inter e il rigore non concesso al Torino
Il Torino stava sicuramente portando avanti un’ottima prestazione contro l’Inter, dopo il vantaggio conquistato con il gol di Bremer dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Andrea Belotti, nel corso di un’azione pericolosa in area di rigore, è stato atterrato da Ranocchia, difensore dell’Inter che ha sostituito De Vrij per l’ultimo match di Serie A.
Nonostante un intervento falloso in area di rigore, particolarmente chiaro e contestato da tutti nel Torino – e non solo – l’arbitro, dopo un consulto al Var, ha deciso di non concedere il penalty, con una decisione sicuramente contestatissima. Per il Torino si tratta di una tendenza molto particolare, dal momento che la squadra granata non ha ancora ricevuto un rigore a favore nella stagione di Serie A 2021-22.
Le parole di Jacobelli e la protesta contro l’arbitraggio italiano
La protesta di Xavier Jacobelli è stata particolarmente tuonante; nell’editoriale di Tuttosport, infatti, ha attaccato sia l’arbitro di campo che l’AVAR, che non ha segnalato la possibilità di rigore per il fallo su Belotti.
Queste le sue parole: “La misura degli obbrobri arbitrali era già colma da tempo e, tuttavia, confermando che quando si tocca il fondo c’è sempre qualcuno che comincia a scavare, domenica 13 marzo 2022, allo stadio Olimpico Grande Torino, hanno passato il segno l’ineffabile Guida e l’impareggiabile Massa, presumibilmente operativo nella stazione spaziale di Lissone. L’avverbio è doveroso perché delle due l’una: o Massa c’era in sala Var e, se c’era, già al fischio finale di Toro-Inter avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni insieme con Guida; oppure c’era, ma non si è accorto che evitando di trascinare Guida davanti al monitor a bordo campo, egli avrebbe firmato la più colossale cantonata della carriera
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Bruno Santini
Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.
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