Juventus, Moggi sul caso plusvalenze: “Accuse false come Calciopoli”
Da Christian D'Avanzo
Dicembre 27, 2022
L’ex direttore sportivo Luciano Moggi, ad oggi azionista bianconero, ha rilasciato delle dichiarazioni sul caso plusvalenze della Juventus. Moggi è stato radiato dopo il 2006 per Calciopoli, ma ha espresso pubblicamente di trovare l’attuale situazione molto simile a quella vissuta da lui in passato. Di seguito tutte le dichiarazioni dell’ex dirigente della Juventus.
Le dichiarazioni di Luciano Moggi sul caso plusvalenze della Juventus
Il 27 dicembre 2022 si è svolta all’Allianz Stadium l’assemblea dei soci della Juventus, con un ospite a sorpresa: Luciano Moggi, attuale azionista. L’ex dirigente bianconero, presente all’approvazione del bilancio del club bianconero, ha generato applausi e un pacchetto sventolato in aria con i suoi interventi.
Moggi si è espresso sull’attuale situazione plusvalenze, su Andrea Agnelli e sul caso che lo vide coinvolto nel 2006, lo scandalo Calciopoli. Tra il primo e quest’ultimo, l’azionista bianconero ha riscontrato molte similitudini che ha prontamente fatto notare con delle accese dichiarazioni.
“Qui c’è una chiavetta, qui c’è tutta Calciopoli” ha così cominciato il suo discorso Moggi, che ha poi proseguito: “Devo dire che in tanti si domandano perché ho chiesto di venire e di parlare. Ci ho pensato su, prima vi vedevo tutti tifosi dalla tribuna mentre adesso sono con voi. Sono venuto per capire perché non tengo molto conto di quello che leggo e sul bilancio della Juventus a leggere i giornali sono catastrofici. Invece qui sento delle cose che non mi sembrano quelle rappresentate dalla stampa”.
Le parole di Moggi su Agnelli e Calciopoli
Luciano Moggi ha parlato personalmente della sua vicinanza ad Andrea Agnelli, recentemente dimessosi: “Poi sono venuto per ringraziare Agnelli: nove scudetti non si vincono con facilità, sono cose che difficilmente si riescono a capire ma che chi è dentro sa. Ringrazio Andrea Agnelli per quanto fatto in una società che non si è mai difesa, facendosi cadere addosso tutto. È diventato un giocattolo nelle mani dei tanti, specialmente dei media”.
L’ex dirigente bianconero fa riferimento agli attacchi diretti contro la società: “La Juve vince perché ruba. Questo è assurdo la Juve ha vinto sempre sul campo. E non ha mai rubato niente a nessuno, forse ci hanno rubato qualcosa, sul diluvio del Curi a Perugia. L’anno dopo con la Roma che vinceva il campionato quando il presidente del Coni cambiò le regole in corso facendo giocare Nakata a Torino che decise la partita facendo un gol”.
Poi conclude: “Per il passaporto l’Italia è questa, si canta Fratelli d’Italia e guardate chi fa il team manager dell’Italia: quello che ha contraffatto il passaporto di Recoba”.
Ma la questione personale è andata a toccare direttamente anche Calciopoli, scandalo del 2006: “Vi ringrazio, ho ammirato, conoscevo la famiglia, è difficile da spiegare. Tutto questo discorso fatto contro la Juve è qualcosa che dipendeva. Visto e considerato che nella sostanza io sono abituato a vivere e non a esistere, combatto con Calciopoli perché siamo stati indicati colpevoli di cose che hanno fatto altri. Qui c’è un cofanetto con una chiavetta con tutta Calciopoli. Presidente, sentirai Carraro che dice che Fiorentina e Lazio non possono retrocedere, che non bisogna aiutare la Juventus. Se è vero che è stato riaperto il caso plusvalenze perché pensano di aver trovato cose nuove, è altrettanto vero che dovrebbe essere riaperta calciopoli perché è una ferita che non si rimargina né per noi né per la Juve. Sono sei anni che lavoriamo a questo cofanetto”.
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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.