Il 6 agosto di 33 anni fa nasceva al CERN il primo sito web al mondo
Da Claudio Pasqua
Agosto 06, 2024
Il 6 agosto 1991, l’informatico Tim Berners-Lee, che lavorava al CERN di Ginevra, pubblicò il primo sito web della storia, disponibile all’indirizzo http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html. Si trattava di una pagina ipertestuale progettata per consentire la condivisione di informazioni tra computer collegati, ponendo le basi per quello che oggi conosciamo come World Wide Web.
L’innovazione di Berners-Lee fu il culmine di un percorso iniziato decenni prima. Negli anni ’30, il concetto di Memex, ideato da Vannevar Bush, aveva anticipato l’idea di un sistema per organizzare informazioni interconnesse. Negli anni ’60, Douglas Engelbart introdusse l’OnLine System, con una grafica interattiva e l’uso del mouse, mentre Ted Nelson, nel 1965, teorizzò una forma pura e aperta di ipertesto nel suo manifesto “Computer Lib/Dream Machine”, immaginando il sistema XANADU. Questi ideali utopici iniziarono a concretizzarsi con il software HyperCard di Apple (1987) e successivamente con Enquire, un prototipo realizzato da Berners-Lee nel 1980.
Nel 1990, Berners-Lee, con il supporto dell’informatico belga Robert Cailliau, sviluppò le tecnologie fondamentali del web: il protocollo HTTP e il linguaggio HTML. Grazie a queste innovazioni, nel 1991 fu possibile mettere online il primo sito web, che descriveva il progetto del World Wide Web e spiegava come accedervi.
L’obiettivo iniziale di Berners-Lee era quello di creare una rete di comunicazione tra i centri di ricerca, una sorta di biblioteca digitale che permettesse di accedere a documenti e informazioni da qualsiasi computer connesso. Per raggiungere questo scopo, progettò il primo server web e il primo browser, chiamato WorldWideWeb, utilizzando il suo NeXT Cube, un computer sviluppato da Steve Jobs dopo la sua uscita da Apple. Questo browser, nonostante la sua avanzata capacità di mostrare immagini, suoni e video, era limitato a funzionare su Step OS, il sistema operativo dei computer NeXT, troppo costosi per la maggior parte degli utenti.
La vera democratizzazione del web arrivò nel 1993, con il lancio di Mosaic, un browser sviluppato dall’Università dell’Illinois che rese l’accesso al web molto più semplice e diffuso. Nello stesso anno, il CERN decise di rendere pubblico il codice sorgente del web, permettendo a chiunque di sviluppare software e contribuire alla crescita della rete.
Da quel momento, il web crebbe in modo esponenziale. Nel 1999, il numero di siti web raggiunse il milione, e tra il 2011 e il 2012 si passò da circa 350 milioni a quasi 700 milioni. Il traguardo del miliardo di siti fu raggiunto nel 2014, come confermato da Internet Live Stats. Nel 2025, si stima che esistano oltre 1,5 miliardi di siti web e che più di 5 miliardi di persone utilizzino internet, coprendo circa il 65% della popolazione mondiale.
L’intuizione di Berners-Lee ha trasformato non solo il panorama tecnologico, ma anche il modo di comunicare, apprendere e collaborare a livello globale. Dopo più di tre decenni, il World Wide Web continua a evolversi, influenzando profondamente ambiti come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e il metaverso, e dimostrando di essere uno strumento fondamentale per l’innovazione e il progresso.
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Claudio Pasqua
Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana