Centro regionale trapianti del Piemonte: nasce il “drone-ambulanza” per trasportare reni
Da Bruno Santini
Settembre 02, 2021
La città di Torino può dirsi certamente soddisfatta per una serie di innovazioni tecnologiche, pratiche e mediche che sono state messe a punto nel corso degli anni nel cercare di semplificare e accelerare i processi di trattamento e di degenza dei pazienti. Adesso, l’innovazione si fa rivoluzione e la città di Torino può vantare il primato – attraverso il Centro regionale trapianti del Piemonte – di essere la prima città italiana ed europea, seconda mondiale dopo la sperimentazione avviata dagli Stati Uniti, ad esercitare trasferimenti di organi attraverso il “drone-ambulanza”, strumento che permetterà di ridurre considerevolmente i tempi di trasferimento e gestione di organi interni delicati.
Antonio Amoroso, coordinatore del progetto, ha spiegato quale sia stata la genesi di un’idea certamente rivoluzionaria per la città di Torino e non solo: «Vedevo mio figlio che riusciva a fare delle acrobazie pazzesche con il suo drone, cercando la foto o la ripresa perfetta: allora, mi sono detto, perché non utilizzarli per uno scopo di altissimo valore umano?». La vera rivoluzione non sta tanto nel trasferimento in volo di organi interni, dal momento che la pratica in questione risulta essere già ben consolidata; piuttosto, l’esercizio della stessa attraverso droni risulta evadere da ogni tendenza che precedentemente era stata considerata e che, di sicuro, porterà ad accelerare i tempi di trasferimento di organi interni.
Il progetto potrebbe partire già a settembre, attraverso la prima sperimentazione compiuta all’interno dell’ospedale Molinette di Torino; a parlare è stato ancora una volta il suo coordinatore, che ha spiegato: «Abbiamo consegnato tutta la documentazione all’Ente nazionale per l’aviazione civile ai primi di agosto: aspettiamo una risposta, noi saremmo pronti». La soluzione proposta permetterà non soltanto di risparmiare in termini di tempistica, dal momento che il trasferimento risulterà essere sicuramente accelerato rispetto ai tempi da rispettare per un volo aereo o trasporto su strada; in secondo luogo, in effetti, si potrà risparmiare anche sostanzialmente per quel che concerne i costi di gestione dei trasferimenti, dal momento che – annualmente – si spende più di un milione e mezzo di euro per la gestione dei trasporti di organi, secondo gli esperti.
Bruno Santini
Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.
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