Vigone: accolti 63 rifugiati ucraini, la soddisfazione di Davide Nicco
Da Bruno Santini
Marzo 25, 2022
A Vigone, nella città metropolitana di Torino, sono stati accolti ben 63 rifugiati ucraini, a seguito dei primi 36 che erano già stati inclusi all’interno della porzione territoriale grazie ad una missione umanitaria condotta grazie alla collaborazione della Regione Piemonte. I 63 rifugiati ucraini saranno smistati tra diversi comuni piemontesi, accolti – per la maggior parte – da nuclei familiari che si sono offerti di includere le famiglie in fuga dall’Ucraina. Grazie soddisfazione per Davide Nicco, soprattutto in virtù del supporto governativo ottenuto.
Rifugiati ucraini accolti a Vigone: dove saranno accolti?
I 63 rifugiati ucraini sono stati accolti a Vigone dopo una prima missione umanitaria che aveva comportato l’accoglimento e la gestione di primi 36 profughi in fuga dall’Ucraina. Grazie al coordinamento dell’assessore del Comune di Beinasco Daniele Bettolo, i rifugiati che erano stati accolti all’interno del centro di accoglienza a Lublino, in Polonia, sono stati destinati al Comune della città metropolitana di Torino, in Piemonte, in cambio di beni di prima necessità.
I rifugiati ucraini, presenti in numero di 18 nuclei familiari, sono stati suddivisi tra diversi comuni e famiglie, secondo la seguente distribuzione: Candiolo (4 persone in 1 famiglia), Carmagnola (4 persone in 1 famiglia), Castagnole Piemonte (2 in 1 famiglia), Osasco (5 persone in 3 famiglie), Poirino (4 persone in 2 famiglie), Rivoli (4 persone in 1 famiglia), Vigone (9 persone in 3 famiglie), Villafranca Piemonte (25 persone in 6 famiglie), Villastellone (2 persone in 1 famiglia).
Le parole di Davide Nicco
Davide Nicco ha espresso grande soddisfazione per l’accoglimento dei 63 rifugiati ucraini che sono stati inclusi all’interno di diverse famiglie. Queste sono state le sue parole a tal proposito: «Anche questa seconda missione è stata portata a termine con successo grazie alla generosità e all’impegno personale di Daniele Bettolo, Roberto Schimmenti e dell’interprete ucraina Cristina, che ringrazio di cuore. Altre 63 persone sono state messe in salvo dalla guerra mantenendo uniti i nuclei familiari. Ringrazio i nove Sindaci, le famiglie e le strutture che li ospiteranno. Per questo mi impegnerò affinché i fondi stanziati dal Governo non vadano soltanto a centri e strutture di accoglienza ma anche alle famiglie e ai cittadini che con grande cuore hanno aperto le loro case e le loro vite per restituire un po’ serenità a chi è stato più sfortunato».
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Bruno Santini
Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.
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