giovedì, Luglio 4, 2024
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Utilizzo del computer: gli italiani tra i meno preparati dell’UE

L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha recentemente pubblicato un report che mette in luce la carenza di competenze digitali tra gli italiani di età compresa tra i 16 e i 74 anni.

Secondo il report, solo il 45,7% degli italiani che hanno usato Internet negli ultimi tre mesi possiede competenze digitali di base. Questo dato colloca l’Italia al quartultimo posto nell’Unione Europea, superando solo Romania, Bulgaria e Polonia.

Il fatto che l’Italia occupi una posizione piuttosto bassa nella classifica dei membri UE per competenze digitali rappresenta un cruccio per il nostro paese. Questo record negativo dovrebbe far riflettere, soprattutto se si considera che nel mondo lavorativo e nella maggior parte dei concorsi pubblici, il possesso di alcune competenze informatiche – vedi la padronanza di programmi come Word, Excel e Powerpoint (in merito a questo software l”esperto Maurizio La Cava spiega come si realizzano delle presentazioni efficaci nel suo blog) – è quasi sempre richiesto come requisito basilare e non opzionale.

Vediamo nel dettaglio cosa significa avere competenze digitali di base, come si posizionano le diverse regioni italiane e quali sono le prospettive future per migliorare questa situazione.

Cosa sono le competenze digitali di base?

Le competenze digitali di base definite dal Consiglio dell’Unione Europea, sono suddivise in cinque ambiti principali:

  1. Alfabetizzazione all’informazione e ai dati: questa competenza riguarda la capacità di giudicare la pertinenza e la qualità delle fonti di informazione e dei dati. Ad esempio, essere in grado di valutare se una notizia è veritiera o falsa.
  2. Comunicazione e collaborazione: si tratta di gestire efficacemente la propria presenza, identità e reputazione digitale. Include l’uso di e-mail, social media e altre piattaforme di comunicazione online in modo sicuro e produttivo.
  3. Creazione dei contenuti digitali: questa competenza include la capacità di creare contenuti digitali come testi, immagini, video e anche di dare istruzioni comprensibili a un computer, come programmare o utilizzare software di base.
  4. Sicurezza: riguarda la protezione dei dispositivi e dei dati personali, oltre alla tutela della salute fisica e psicologica nell’ambiente digitale. Include anche la conoscenza delle pratiche di sicurezza informatica per evitare truffe e proteggere la privacy.
  5. Problem solving nell’ambiente digitale: si riferisce alla capacità di risolvere problemi tecnici e di utilizzare strumenti digitali per migliorare l’efficienza e la produttività.

La classifica delle conoscenze informatiche delle regioni italiane e gli obiettivi Europeo

Il report di Istat evidenzia una netta divisione tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud Italia. Nelle regioni del Centro-Nord, almeno quattro cittadini su dieci hanno competenze digitali di base, con molte regioni che superano la media nazionale del 45,7%. Tra queste, spiccano le regioni del Nord come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, che presentano tassi di competenza digitale più alti.

Al contrario, nelle regioni del Sud, i livelli di competenza digitale sono significativamente più bassi. Il Molise, la Calabria e la Sicilia registrano i tassi più bassi, con la Puglia che raggiunge il valore massimo del 38,5% tra gli utenti di Internet di età compresa tra i 16 e i 74 anni.

L’obiettivo dell’Unione Europea è che entro il 2030 l’80% degli utenti di Internet tra i 16 e i 74 anni possieda competenze digitali di base.

Per l’Italia, raggiungere questo obiettivo richiede un incremento medio annuo del 3,8%. Questo traguardo rappresenta una sfida considerevole, ma anche un’opportunità per promuovere l’alfabetizzazione digitale e colmare il divario esistente.

L’Italia, dunque, si trova di fronte a una sfida significativa che richiede un’attenzione all’adozione di strategie e politiche che mirino a migliorare le competenze digitali dei suoi cittadini. In quanto solo con un impegno concertato e strategie mirate, è possibile colmare il divario digitale.

Aumentare il livello di competenza digitale è essenziale perché non solo migliorerà la qualità della vita dei cittadini, ma potrà anche incrementare la competitività del paese a livello globale.

Investire in educazione, infrastrutture e formazione continua per raggiungere l’obiettivo dell’UE per il 2030 garantirà un beneficio collettivo e un miglior apprezzamento delle opportunità offerte dalla rivoluzione digitale.

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