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Una nuova possibilità per il Collegio Carlo Alberto

Da Redazione TorinoFree.it

Novembre 02, 2017

Una nuova possibilità per il Collegio Carlo Alberto

facciata arbarello 1È stata inaugurata venerdì 27 ottobre a Torino una nuova sede per il Collegio Carlo Alberto, l’ente strumentale della Compagnia di San Paolo dedito alla ricerca e alta formazione in economia, diritto, scienze politiche e sociali.

Il palazzo di Piazza Arbabello, ch era da dieci anni in stato di abbandono, è stato ristrutturato dalla Compagnia di San Paolo, che ha comprato l’edificio per 10,6 milioni di euro e poi ha affidato i lavori a un gruppo di architetti e ingegneri di Isolarchitetti S.r.l. con la collaborazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della città metropolitana di Torino.

Il Collegio Carlo Alberto cercherà di approfondire anche la divulgazione scientifica, oltre alla ricerca e alla didattica, con l’economia politica, la finanza e le politiche pubbliche, il tutto con un approccio interdisciplinare.

I ricercatori e i docenti del Carlo Alberto approfondiscono anche temi come i mutamenti demografici, migrazioni, oltre al mondo del welfare e l’evoluzione della famiglia e del lavoro, noti non solo nell’agenda politica europea, ma anche nella quotidianità del mondo di oggi.

I lavori hanno ripristinato la facciata, i serramenti, i colori e il portone originali del palazzo, edificato nella seconda metà dell’Ottocento e che nel 1930 fu ristrutturato basandosi su un progetto dell’ingegner Enrico Bonicelli, che fondo a Torino la Promotrice delle Belle Arti.

Negli interni il progetto di recupero del palazzo ha usato i parametri Leed (Leadership in Energy and Enviromental Design) dell’ente di certificazione internazionale Green Building Council, punto di riferimento per edilizia nell’efficienza energetica, mai usati prima in Italia per la ristrutturazione di un edificio storico.

Ora il palazzo è tornato alla sua struttura originaria ad archi, coperta da un tetto in vetro, come lo fu per il progetto degli anni Trenta, mentre l’ex aula magna al piano terra è la Common Room, un luogo aperto per lo scambio d’idee e progetti, adattabile per tutte le esigenze di ricercatori e allievi.

Sotto la Common Room si trova l’attuale aula magna, una sala ipogea con 150 posti a sedere, che permette una video conferenza con la Common Room, ma anche con le cinque aule della didattica, che si trovano al piano terreno, tranne l’aula lignea del secondo piano, con la pedana con la cattedra, i banchi in legno, e le lavagne antiche dell’aula di merceologia, i cui arredi raccontano la lunga storia del palazzo.

Sul retro del palazzo è stata ricostruita la facciata di via Assarotti, mentre all’interno una serie di scale, dalla robusta struttura metallica, collega tutti i piani, tranne il terzo, oltre a fornire un accesso diretto all’aula magna.

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