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Torino, Reddito di Cittadinanza: il 60% dei beneficiari rischia di perderlo 

Da Nunzia Cipolletta

Giugno 06, 2023

Torino, Reddito di Cittadinanza: il 60% dei beneficiari rischia di perderlo 

Nel capoluogo piemontese il 60% dei beneficiari rischia di perdere il sussidio e le conseguenze sui cittadini a rischio povertà potrebbero essere drammatiche. Per questo motivo le consigliere comunali di Torino si schierano a difesa del Reddito di Cittadinanza.

Torino, Reddito di Cittadinanza: il 60% dei beneficiari rischia di perderlo

Il Governo Meloni ha messo a punto una manovra economica che punta a limitare l’accesso al Reddito di Cittadinanza attraverso requisiti più rigorosi. Con questa mossa il 60% dei percettori del RdC torinesi rischiano di restarne esclusi. Per quanto riguarda il restante 40% dei beneficiari, sono anche previste riduzioni di importo.

Le conseguenze per i cittadini a rischio povertà potrebbero essere drammatiche. È proprio su questo punto che quattro consigliere comunali incentrano la propria argomentazione in difesa del Reddito di Cittadinanza.

Si tratta di Nadia Conticelli, Alice Ravinale, Elena Apollonio e Tiziana Ciampolini, rispettivamente capogruppo di PD, Sinistra Ecologista, DemoS e Torino Domani.

La proposta delle capogruppo di sinistra consiste nella difesa del RdC da parte della Giunta Comunale, in quanto unico strumento contro la povertà attualmente in vigore.

Dichiarazioni delle consigliere comunali di Torino in difesa del RdC

Le capogruppo di PD, Sinistra Ecologista, DemoS e Torino Domani si sono schierate in difesa del Reddito di Cittadinanza depositando una proposta di ordine del giorno. Di seguito le argomentazioni delle quattro consigliere comunali.

Inizia la difesa Alice Ravinale di Sinistra Ecologista, che afferma: “Il Decreto Lavoro ha dato il colpo di grazia al reddito di cittadinanza e inoltre reintroduce contratti a termine che aumenteranno le condizioni di povertà. A Torino il 60% dei beneficiari rischia di venire escluso. La città spendeva oltre 5 milioni per l’assistenza economica prima del reddito di cittadinanza, oggi la spesa è ridotta a 800 mila euro: il Decreto avrà un impatto rilevante sul bilancio cittadino. Il reddito di cittadinanza, per quanto perfettibile, era l’unico strumento in Italia che garantisse un reddito minimo equo e universale per evitare situazioni di emarginazione sociale e si sta andando nella direzione di smontarlo”.

Continua Tiziana Ciampolini di Torino Domani, che commenta: “In una situazione in cui aumentano povertà, disuguaglianze e disagio sociale, viene tolta l’unica misura di contrasto alla povertà che il paese possiede. Quello che chiediamo non è solo fare delle scelte specifiche sul reddito di cittadinanza ma anche su nuove ed evolute politiche di welfare: la povertà si contrasta con gli interventi pubblici”.

Interviene a questo punto Nadia Conticelli del Partito Democratico: “Il messaggio politico che vogliamo dare in consiglio comunale è che la povertà non è una malattia e non è una colpa, è una tempesta che può cogliere all’improvviso ciascuno di noi. Le misure che il Governo sta prendendo sono molto demagogiche, stigmatizzano la povertà e questo è molto pericoloso. Serve farsi carico non delle singole situazioni ma di un percorso della persona nel suo complesso. Il consiglio comunale rischia di ritrovarsi con emergenze incapaci di affrontare da soli”.

Alcuni dati sul RdC a Torino:

La difesa del RdC in Consiglio Comunale si conclude con Elena Apollonio di DemoS che specifica: “In città il 7% delle famiglie usufruisce del sostegno, il doppio rispetto a Milano e Bologna, il triplo di Firenze. In Piemonte il numero dei percettori di questo sostegno aumenta più che in altre regioni e province del Nord, sintomo di un’inflazione che pesa sulle famiglie più fragili e che sta allargando la platea di persone con lavori precari e sottopagati”.

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Nunzia Cipolletta

Laureata in Comunicazione. Interessata alla politica e alla società. Amante di Musica, Cinema, Arte e Letteratura.

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