Torino, petizione per la produzione di marijuana a fini terapeutici
Da Redazione TorinoFree.it
Settembre 24, 2014
Sembra che qualcosa si stia muovendo, anche a Torino, per fare diventare realtà la coltivazione della cannabis a fini terapeutici, dopo la delibera dello scorso gennaio. Sono per ora 364 i firmatari di una petizione per chiedere in Consiglio Comunale, la legalizzazione della produzione nel nostro territorio. Al momento, nel nostro paese, è legale il consumo di cannabis per fini terapeutici, ma non è ammessa la produzione. Questo significa che solo pochi, secondo gli ultimi dati, nel 2013, solo 60 su oltre cinquecentomila pazienti, hanno potuto accedere a questo tipo di terapia, a causa deii costi molti elevati per l’acquisto dall’estero, solitamente dalla Olanda, e i numerosi ostacoli per farla arrivare. Si parla di cifre come 15 e 20 euro per un grammo, contro 1,55 al grammo, prezzo di produzione.
Marijuana a scopo terapeutico: tanti benefici per molti malati
Ormai dopo anni di dibattito, è stato riconosciuto ampiamente il gran numero di benefici derivanti dal consumo di marijuana a scopo curativo. Si sa, infatti, che per i pazienti malati di tumore, in chermioterapia, riduce sintomi come nausea e vomito e può ridurre le crisi nei malati di epilessia così come aumentare la mobilità e ridurre la rigidità muscolare in chi è affetto da sclerosi multipla. Tutti validi motivi a sostegno della petizione presentata dal consigliere Silvio Vitale e approvata dal Consiglio comunale di Torino a gennaio. Ora si vuole attivare la Regione Piemonte per produrre tutte le procedure per autorizzare terapie a base di cannabinoidi e rendere fattibile una produzione di medicinali con cannabis. Unico ente per ora che in Italia si occupa di produzione questo tipo di farmaci è lo Stabilimento chimico di Firenze. Come ricorda però Giulio Manfredi, primo firmatario della petizione e segretario dell’Associazione Radicale Aglietta, anche in altri luoghi si potrebbe procedere alla coltivazione, anche da noi in Piemonte, si potrebbero realizzare progetti pilota di produzione di cannabis, ad esempio,all’Ipla di Torino o Istituto Bonafous di Chieri. Non resta che attendere i prossimi sviluppi.
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