Qualità dell’aria in Piemonte: la media degli inquinanti tra le più basse della serie storica
Da Gianluca Rini
Marzo 14, 2025

La situazione relativa alla qualità dell’aria in Piemonte nel 2024 evidenzia cambiamenti rilevanti rispetto ai periodi passati. Analizzando i monitoraggi dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, si osserva un calo generale delle principali sostanze inquinanti. Ma in alcuni centri urbani rimangono livelli superiori ai parametri di legge.
Diminuiscono il particolato e il biossido di azoto
Secondo le rilevazioni condotte sul territorio, le medie di particolato PM10 e PM2.5 hanno raggiunto valori più contenuti rispetto agli anni trascorsi. Questa tendenza tocca anche il biossido di azoto, che mostra segnali di riduzione nelle zone monitorate.
I dati di Arpa sottolineano che, anche se i parametri generali sono in miglioramento, esistono ancora stazioni urbane con superamenti giornalieri, in particolare nei punti di intenso traffico nella Città Metropolitana di Torino e nei contesti cittadini di Alessandria e Asti.
Resta fondamentale mantenere l’attenzione sulla gestione delle fonti di emissione, dato che la presenza di molti veicoli e condizioni atmosferiche specifiche può favorire l’accumulo di queste polveri. Nel confronto con la serie storica, però, il quadro generale appare meno grave rispetto al passato, confermando l’utilità di misure già adottate per contenere la diffusione di sostanze nocive.
La situazione nelle aree urbane e nella stazione di Rebaudengo
Per quanto concerne il biossido di azoto, quasi tutti i punti di rilevamento rispettano i criteri di legge tranne uno: la centralina nel quartiere Rebaudengo a Torino, che supera la soglia sulla media annua. Nel resto della regione, i livelli orari non risultano critici e ciò rappresenta un segnale incoraggiante dal punto di vista ambientale.
La persistenza dei problemi legati all’ozono
L’ozono resta un fattore problematico, dato che il parametro di tutela della salute umana non viene soddisfatto sull’intero territorio. Anche se le concentrazioni osservate si mostrano in netto calo, Arpa fa presente che i valori rilevati superano ancora i limiti consigliati in tutte le stazioni.
Per contrastare questa condizione, è necessario intervenire sulle sorgenti che generano i precursori di questa sostanza, come gli ossidi di azoto e i composti organici volatili, associati sia alla circolazione su strada sia a diverse attività industriali.
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.