Piemonte: la regione chiede lo stato di calamità naturale causa siccità

Agricoltura e acqua potabile sono i due punti che maggiormente interessano la regione Piemonte, colpita da un’aspra siccità che sta mettendo a dura prova i due paradigmi sopracitati.

Il 16 giugno scorso, il Presidente della Regione Piemonte ha inviato a Roma la richiesta per lo stato di calamità naturale relativo all’agricoltura, estendendo l’emergenza anche all’acqua potabile. In data 17 giugno 2022, un incontro dedicato ha permesso di fare il punto della situazione, ragionando sul da farsi nel prossimo futuro. La scarsità di precipitazioni, lo sottolinea lo stesso Alberto Cirio, è un fenomeno che interessa la regione dalla fine del 2021, creando problemi all’agricoltura piemontese.

Le misure per far fronte all’emergenza

Sono diversi i comuni della regione che si sono già impegnati per far fronte all’emergenza, razionando l’acqua soprattutto di notte. Le previsioni sospettano un razionamento che durerà per tutta l’estate, ovviamente condizionato dalle previsioni metereologiche. Diverse ipotesi stanno passando al vaglio delle Istituzioni: precauzioni mirate a salvare la regione da una condizione particolarmente pericolosa per l’agricoltura e per le famiglie.

Sono oltre 170, al momento, i comuni in cui sono state predisposte misure e ordinanze sull’uso dell’acqua. Solo nella provincia di Torino, 80 comuni si stanno attivando, invitando ad un consumo consapevole d’acqua. In 3 comuni, invece, è stato fatto un intervento con l’autobotte per rifornire le cisterne. Cirio afferma, in conclusione, che la vera gravità del fenomeno si abbatte sull’agricoltura, messa in ginocchio dalla siccità e, per questa ragione, al centro delle misure d’emergenza della regione.