#opentomeraviglia: la Venere di Botticelli “influencer” continua a far discutere
Da Cristina Taverniti
Aprile 27, 2023
Da qualche giorno è apparsa sugli schermi e in rete: la Venere di Botticelli virtuale, reinventata, commissionata dal Ministero del Turismo e realizzata dal Gruppo Armando Testa di Torino, dando vita, cosi, alla campagna per il turismo internazionale made in Italy “Open To Meraviglia”.
Questa campagna altro non è che, come già anticipato, una moderna dea Venere di Botticelli in versione influencer, che parla, viaggia, mangia pizza e pasta, gira in bici e fa riprese in tutta Italia.
C’è chi trova l’idea originale e innovativa, giusta per i tempi che corrono e adatta ai social network, ormai indispensabili per promuovere e avere “credito” non solo nel mondo web ma anche per tutto il resto.
Dall’altra parte c’è un gran numero di persone che non hanno assolutamente apprezzato l’idea. “Toccare” e “Trasformare” un’opera culturale sacra, un simbolo storico del rinascimento italiano, in uno stravagante e virtuale stereotipo esasperato del Bel Paese, mentre si fa selfie e stories da “Social Diva” è stato per molte menti motivo di irritazione profonda.
Secondo diversi studiosi, il movimento influencing è un fenomeno transitorio e che nei prossimi anni è prossimo alla “noia” e cosi alla sua scomparsa, nulla a che vedere con il significato artistico e immortale della protagonista di Botticelli.
Secondo altri studi, sembrerebbe che questa prestazione non sia ottimale neanche per il turismo estero, ma che lo sia solo per una nuova parodia e nuovi meme italianizzati.
Ma le tante critiche non sembrano essere legate solo all’immagine di questa nuova Venere, le polemiche sono sorte anche per l’enorme costo investito per la campagna. La cifra sembrerebbe si aggiri intorno ai 138 mila euro per l’operazione creativa della campagna attuata, invece quella per la diffusione nei mercati internazionali, 33 per l’esattezza, si aggira a una cifra pari a 9 milioni di euro( non ancora del tutto comprovati esattamente).
Un’ ulteriore polemica è quella di aver visto nelle riprese di Open To Meraviglia posti e scene girate “non in Italia” ma in Slovenia.
A questa accusa il Gruppo Armando Testa ha risposto:
“Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita a un dibattito culturale come quello acceso in soli 5 giorni da Open to Meraviglia rappresenta sempre qualcosa di positivo. Migliaia di visualizzazioni e commenti e discussioni ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana”.
A chi ha criticato la campagna per il video preso da una piattaforma straniera, girato in Slovenia, l’agenzia risponde che il prodotto altro non era allora che solo una bozza: “Grazie a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto fosse già lo spot ufficiale della campagna”.
Questa chiaccherata “Open to Meraviglia” del ministero del Turismo di Daniela Santanché a modo suo un successo lo è stata davvero, se si pensa che molta stampa estera ne parla a dismisura.
Qualche critica internazionale da parte de L’agenzia Reuters in cui in un articolo dal titolo Official promo video for Italy tourism features Slovenia si parla appunto delle riprese in terra “non italiana”, e in cui, inoltre, si ricorda ai lettori del costo speso per questa iniziativa!
La famosa Cnn degli Stati Uniti scrive “Video per la promozione del turismo italiano ridicolizzato per l’uso di foto della Slovenia”.
E qualche meme ovviamente è già in rete in tema Open To Meraviglia.
Come procederà?
Il tempo sarà rivelatore. Nel bene e nel male, sicuramente la campagna ha dato vita a diversi rumors ed è sotto i riflettori.
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Cristina Taverniti
Torinese con la passione per la scrittura e per la fotografia. Credo fermamente che ogni giorno ci sia una storia che valga la pena d'essere raccontata e conosciuta. Ho frequentato l'Albe Steiner e l'università degli studi Alma Mater di Bologna, facoltà Tecniche e culture della Moda, ma non smetto mai d'imparare e conoscere cose nuove!
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