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Natale consapevole: l’Arcivescovo di Torino invita alla solidarietà verso le persone sole

Da Nunzia Cipolletta

Dicembre 22, 2022

Natale consapevole: l’Arcivescovo di Torino invita alla solidarietà verso le persone sole

L’Arcivescovo di Torino invita i fedeli a celebrare il Natale all’insegna della solidarietà: pensiamo ai poveri e alle persone sole.

Natale consapevole: l’Arcivescovo di Torino invita alla solidarietà verso bisognosi e persone sole

In occasione dei consueti auguri natalizi, l’Arcivescovo di Torino Roberto Repole ha invitato i fedeli a trascorrere il Natale in modo consapevole.

L’Arcivescovo ha chiesto ai presenti di guardare fuori dalle finestre delle proprie case e osservare il disagio che ci circonda, tutte le persone bisognose e sole: senzatetto, anziani, giovani disillusi, bambini.

Riflettendo sulla condizione di malessere che affligge i bisognosi e si acuisce nel periodo natalizio, i fedeli sono stati invitati dall’Arcivescovo ad essere solidali e generosi, aiutando chi ha più bisogno.

Per trasmettere al meglio il messaggio natalizio, l’Arcivescovo ha raccontato un’antica leggenda della tradizione ebraica, con protagonista un rabbino.

Il messaggio di Natale dell’Arcivescovo di Torino: “auguro di tirare fuori la parte migliore di noi”

Le parole dell’Arcivescovo di Torino Roberto Repole sono state sorrette da una commovente leggenda ebraica, e hanno contribuito a convincere i fedeli ad essere più buoni questo Natale, soprattutto con chi è più bisognoso.

Di seguito il messaggio di auguri e l’invito ad agire in modo consapevole dell’Arcivescovo di Torino ai fedeli:

“Se di notte passeggiamo per via Roma vediamo persone dormire coperte da un cartone, vicine al solo amico che hanno, che è un cane. Se saliamo in qualche palazzo della nostra città vediamo tanti anziani soli. Se frequentiamo i giovani vediamo tante aspettative che hanno il sapore della frustazione. In questi giorni ho visitato il Regina Margherita, è stato toccante pensando che quello è il Natale che vivranno i bambini che sono lì. Penso a quanti amori traditi. La vicinanza di cui siamo capaci spesso è irredenta perché può portare l’inferno come il paradiso.

Se dovessi augurare qualcosa in questo Natale è che i cristiani sappiano accogliere questa piccola luce facendosene portatori in Città, riaprendo la finestra con la fiducia e la speranza di chi può portare questa piccola luce.

Agli altri auguro di tirare fuori la parte migliore di noi. Possiamo aprire la finestra e vedere le tante cose brutte, ma dentro di noi ci sono parti ancora vergini capaci di fiducia. Siamo capaci di fiducia, solidarietà, accoglienza e di quell’amore che ha origine in Dio”.

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Nunzia Cipolletta

Laureata in Comunicazione. Interessata alla politica e alla società. Amante di Musica, Cinema, Arte e Letteratura.

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