Riapre il motovelodromo Fausto Coppi: la conferma di Chiara Appendino
Da Bruno Santini
Aprile 20, 2021
A seguito di anni di abbandono e di impossibilità di utilizzo, il motovelodromo Fausto Coppi tornerà ad essere utilizzabile da parte della cittadinanza, nell’obiettivo di praticare non soltanto il ciclismo, sport per cui è stato edificato l’impianto sito in Corso Casale di Torino, ma anche tanti altri sport. Dal rugby all’atletica leggera, passando per calcio, beach volley e padel, in tantissimi potranno giovare di una struttura che mira a rinascere e diventare simbolo di un’intera cittadinanza, come confermato dalla sindaca Chiara Appendino con un post su Facebook.
La storia del motovelodromo Fausto Coppi e il vincolo della sovrintendenza nel 1994
Inaugurato nel 1920 per opera dell’architetto Vittorio Eugenio Ballatore di Rosana, già celebre nella città di Torino per le sue opere architettoniche e per la creazione di Stadium e delle due torri (oltre che dell’ingresso) dello Stadio Filadelfia, il motovelodromo Fausto Coppi è presto diventato simbolo della cultura polisportiva della città di Torino, anche e soprattutto grazie ad esigenze strutturali e di stanziamento dei fondi, che hanno reso impossibile rispettare la vocazione originaria della struttura.
Se in un primo momento la stessa era nata per ospitare competizioni, allenamenti, gare e manifestazioni ciclistiche, ben presto ha dovuto allargare i suoi orizzonti a tanti altri sport e manifestazioni di natura culturale, per permettere un continuo finanziamento della struttura. Il Grande Torino, ad esempio, ha disputato i suoi match nell’anno 1925-26, oltre che il torneo di guerra 1943-1944; la Nazionale italiana ha giocato un match amichevole contro la Cecoslovacchia, poi vinto 3-1; la Ginnastica Torino di rugby ha utilizzato il motovelodromo per cinque anni, dal 1946 al 1950, e la struttura ha ospitato anche gare di atletica leggera, football americano e manifestazioni culturali e musicali, come la Carmen e l’Aida nel 1929.
Il 1942 ha rappresentato un anno particolarmente difficile per la struttura che, a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, ha subito particolari danni che l’hanno resa inagibile; la ricostruzione, avvenuta seguendo le direttive del progetto originale, nel 1947, ha portato il motovelodromo a essere utilizzato per anni, in materia di sport, manifestazioni ed eventi differenti e variegati. Al termine di una gloriosa storia c’è stato, nel 1994, il vincolo della sovrintendenza, che ha permesso – da quel momento in poi – di servirsi della struttura solo per eventi e manifestazioni di natura culturale ma non sportiva, e nel solo spazio occupato dal campo centrale.
L’annuncio di Chiara Appendino su Facebook: il motovelodromo tornerà ad essere utilizzabile per lo sport
Attraverso un video di oltre tre minuti, pubblicato sul suo profilo ufficiale di Facebook, la sindaca di Torino Chiara Appendino ha confermato la riapertura al pubblico del motovelodromo Fausto Coppi, che tornerà ad essere utilizzato nella sua vocazione originaria dello sport. Le sue parole, ad accompagnamento delle immagini, sono state emblematiche: “A breve questo storico spazio di Torino verrà finalmente riqualificato e restituito ai cittadini. Eventi, sport, cultura. Finalmente – in vista della ripartenza della nostra Città e del nostro Paese – questa struttura tornerà ad avere il lustro che merita.”
La struttura vedrà la nuova gestione di Padel M2, che permetterà non soltanto di allargare l’orizzonte alla presenza di altri sport, come il padel – per l’appunto – ma anche di offrire un concreto supporto affinché possa realizzarsi il sogno di quanti auspicavano un ritorno nello sport all’interno della struttura che, ormai, aveva assunto soltanto una connotazione fieristica. Fabrizio Rostagno, amministratore di Padel M2, si è espresso in merito affermando che sarà inevitabile il ritorno del ciclismo nel motovelodromo Fausto Coppi, nato per questa vocazione e rinominato tale in onore di uno dei più grandi ciclisti della storia italiana; a questo sport si aggiungeranno calcio, rugby, padel, atletica leggera, beach volley e tanto altro ancora, attraverso una visione d’insieme che potrebbe rendere il motovelodromo più che un semplice simbolo della città torinese.
In copertina foto di Pexels da Pixabay
Articolo precedente
Covid: all’aeroporto di Torino lo hub per vaccinarsi
Articolo successivo
UniTo lancia l’App MammalNet: monitora anche tu gli animali selvatici
Bruno Santini
Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.