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Momento delicato per la filiera del gianduiotto: i prezzi del cacao continuano ad aumentare

Da Gianluca Rini

Febbraio 16, 2025

Momento delicato per la filiera del gianduiotto: i prezzi del cacao continuano ad aumentare

Il gianduiotto, da sempre emblema dolciario della tradizione piemontese, è in procinto di concludere un lungo iter per ottenere un importante marchio di tutela. L’obiettivo è attestare l’origine e la qualità di un prodotto che racchiude la storia di un territorio, oltre a salvaguardare ricette tramandate per generazioni.

L’urgenza di difendere questa specialità risale a qualche anno fa, quando alcuni imprenditori locali sollevarono dubbi riguardo a procedimenti di lavorazione differenti da quelli tramandati in zona. Ora si attende un passaggio finale destinato a definire in modo ufficiale le caratteristiche che renderanno inconfondibile il gianduiotto tutelato.

Verso il riconoscimento IGP

La volontà di certificare questa eccellenza si è concretizzata attraverso un confronto esteso fra produttori, esperti e istituzioni, determinati a stabilire parametri condivisi che garantiscano l’autenticità.

L’ultimo step del percorso è rappresentato da una sessione pubblica, in calendario a marzo a Torino, dove gli attori coinvolti avranno l’occasione di rendere definitivi i requisiti tecnici. Molti pasticceri e aziende artigianali vedono in questa scelta un’opportunità di valorizzazione che potrà mettere in luce la rilevanza storica e culturale di un dolce famoso a livello nazionale.

Intanto, resta viva la discussione sulle procedure produttive, in particolare quelle introdotte da alcune grandi realtà, considerate da una parte innovative e, dall’altra, distanti dal metodo “classico”. Proprio da questa divergenza è nata la spinta a chiedere un riconoscimento formale, utile a tracciare una linea netta tra le diverse versioni.

L’aumento del costo del cacao

Negli ultimi tempi si è verificato un incremento considerevole nel prezzo delle materie prime: il cacao fine, che in passato presentava oscillazioni più contenute, oggi può toccare cifre intorno ai 28 euro al chilo. Diversi operatori attribuiscono questa ascesa a fattori climatici nelle zone di coltivazione e a meccanismi di mercato che hanno contribuito a rendere imprevedibile l’approvvigionamento.

Si calcola che nell’arco di un quinquennio ci sia stato un rialzo di circa il 270%, un dato che pesa significativamente sulle finanze delle aziende, specialmente quelle di dimensioni ridotte.

Export in espansione e rincari della Nocciola Piemonte IGP

A sostenere il settore ci pensa la crescente richiesta dall’estero: tra settembre e gennaio 2024, le vendite oltreconfine di cioccolato piemontese hanno registrato un balzo del 18,6%, arrivando a superare i 234 milioni di euro. Questo incremento ha dato fiato a molte imprese, desiderose di ampliare il proprio raggio d’azione sul piano internazionale.

Nel frattempo, l’aumento del prezzo della Nocciola Piemonte IGP grava su coloro che producono il tipico cioccolatino, poiché questo ingrediente incide in modo decisivo sulla ricetta. La riduzione del raccolto ha fatto innalzare le quotazioni dell’80%, mettendo alla prova i conti di diverse realtà imprenditoriali.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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