Legambiente premia i 121 “Comuni Rifiuti Free” del Piemonte (+24 nel 2020 rispetto al 2019)
Da Alberto Garbarino
Dicembre 28, 2021
Si è svolta negli scorsi giorni la Quinta edizione dell’Ecoforum per l’Economia Circolare di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. Tre giorni di convegni, workshop ed eventi culturali nati con l’obiettivo di consolidare il rapporto con quella fetta di cittadinanza che già conosce, apprezza, ed eventualmente partecipa attivamente alle attività di Legambiente, ma anche e soprattutto di aprire nuovi canali di comunicazione con quella fetta di cittadinanza, che ancora è troppo distante dai temi ambientali. Temi che, sotto il cappello unico della lotta ai cambiamenti climatici, oggi più che mai sono sulle agende di tutti i governi mondiali, come dimostrato dalla pur deludente COP26 di Glasgow.
Quella piemontese è, come siamo abituati da troppo tempo, una situazione fra luci ed ombre. “Cominciamo con le note dolenti – ha dichiarato Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – a fronte di un obiettivo di raccolta differenziata imposto per legge pari ad un poco ambizioso 65%, anche quest’anno la Regione Piemonte nel suo insieme non raggiunge il target, fermandosi al 64,5%. In realtà tutte le Province superano il 65%, ad eccezione di Alessandria e Torino, che si confermano nel ruolo di zavorre restando ben lontane dagli obiettivi di legge, rispettivamente al 61% e al 59,3%. In particolare, sono i due capoluoghi (Alessandria col 45,5% e Torino col il 50,7%) a rallentare la corsa del territorio verso una gestione sostenibile del ciclo rifiuto. Nella situazione in cui ci troviamo sembra francamente poco previdente pensare a un nuovo, ventilato, impianto di incenerimento da affiancare a quello del Gerbido e da posizionare nel territorio dell’alessandrino. Sarebbero due totem all’inefficienza di un sistema di gestione che graverebbero per decenni sull’ambiente e sulla salute dei piemontesi, zavorrando lo sviluppo di una gestione sostenibile dei rifiuti, proprio là dove ci sarebbe bisogno di un’ulteriore spinta verso l’implementazione di sistemi di raccolta differenziata efficienti ed efficaci. E, dati i dieci anni in media necessari per la costruzione di un impianto in Italia, arriverebbe ampiamente fuori tempo massimo. Si investa, da subito sul raggiungimento degli obiettivi (modesti) del vigente piano regionale. Ed eventualmente su impianti di recupero materia, laddove necessari”.
Non solo note negative però: cresce il numero di Comuni Rifiuti Free (ovvero con RD superiore al 65% e rifiuto secco residuo inferiore ai 75 kg/abitante anno, passando dai 97 del 2020 ai 121 di questa edizione. Una crescita sorprendente, soprattutto in epoca pandemica. Un segnale importante, una conseguenza naturale: quando si fa una buona raccolta differenziata porta a porta calano anche i rifiuti prodotti. A fare la parte del leone sono la Provincia di Novara con 34 Comuni Rifiuti Free e, sorprendentemente quella di Alessandria, addirittura con 44 amministrazioni virtuose. L’attivazione della raccolta porta a porta è stata la leva essenziale per arrivare a questi risultati. I Comuni Rifiuti Free restano mediamente piccoli: solo Cossato, Bra, Borgomanero e Poirino superano 10.000 abitanti. I Comuni Ricicloni (con RD oltre 65%) sono 603 (+26 rispetto all’anno passato) pari al 51%. Guida la classifica virtuale la Provincia di Novara (un solo Comune sotto la soglia di legge).
Alberto Garbarino
Alberto Garbarino, 30 anni di Genova (GE) , Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Genova, Redattore presso Wolf Agency di Monalieri (To). Amo lo sport , il cinema e l'attulità.