La nuova ricerca dell’Università di Torino: 3 studenti su 4 dormono poco
Da Gianluca Rini
Marzo 23, 2025

Sempre più studenti universitari trascurano il riposo, convinti di poter compensare ore di sonno mancanti durante il fine settimana o in pausa dallo studio. Un’indagine recente, che ha interessato 600 iscritti al percorso di Psicologia presso l’Università di Torino, suggerisce invece che questa abitudine può peggiorare benessere ed efficienza, con conseguenze non trascurabili sullo stato di salute generale e sulla resa negli impegni quotidiani.
Ore di sonno ridotte
Secondo l’analisi svolta, il 74% del campione non arriva alle otto ore che gli esperti di medicina del sonno raccomandano per un recupero ottimale. Questo deficit non si limita a determinare stanchezza al risveglio, ma può incidere su concentrazione e serenità durante la giornata. Quando il riposo si rivela inadeguato, è più probabile sperimentare difficoltà a gestire i ritmi di studio e a mantenere la motivazione costante.
Il ritardo dell’orologio biologico
All’interno dello stesso studio, è emerso che il 19% degli intervistati manifesta un’alterazione del ritmo circadiano, riscontrabile nel ritardare l’addormentamento rispetto ai consueti orari della maggioranza della popolazione. Chi presenta questo quadro tende a restare attivo fino a tarda notte e, se possibile, a prolungare il sonno fino alle ore centrali del mattino. Tale comportamento si accompagna spesso a stress, spossatezza costante, ansia e sonnolenza eccessiva, con effetti concreti sulle performance di studio.
Ripercussioni su rendimento e benessere
Gli studenti con questa forma di disallineamento biologico non di rado mostrano risultati peggiori negli esami. Le difficoltà di concentrazione e l’incapacità di mantenere una routine regolare, soprattutto nei periodi di maggiore carico accademico, possono compromettere la capacità di prepararsi con metodo. Inoltre, si osserva un aumento dell’irritabilità e un senso generale di malessere, elementi che indicano quanto sia necessario riorganizzare i propri tempi di riposo.
I referenti dell’indagine hanno sottolineato che un sonno di qualità favorisce l’equilibrio fisico e psicologico, oltre a sostenere un buon andamento nelle attività accademiche e in quelle lavorative. Dormire a sufficienza si conferma dunque una strategia preziosa per chiunque aspiri a preservare energia e lucidità, evitando di cadere in circoli viziosi di nervosismo e fatica.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.