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In Piemonte parte il fondo Pro – Vita di 400 mila euro – Legge 194 a rischio?

Da Federica Felice

Ottobre 12, 2022

In Piemonte parte il fondo Pro – Vita di 400 mila euro – Legge 194 a rischio?

A distanza di giorni dalle manifestazioni pro – aborto nelle piazze torinesi, dove ne abbiamo parlato qui Manifestazione in Piazza a Torino per celebrare il diritto all’aborto libero e sicuro – Legge 194/78 – Torino Free, arriva la notizia della decisione del Piemonte, regione che ha deciso di stanziare 400 mila euro a favore del fondo Pro – Vita.

Associazioni antiabortiste, Pro – Vita e a favore dell’aborto, la Legge 194 è in bilico

La delibera avviata, con grande gioia ed esultazione da parte dell’assessore regionale alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone (FdI), vedrà l’investimento di questa somma, 400.000 euro, ripartita fra le associazioni pro vita. Il focus è il diritto alla vita e alla maternità, al sostentamento di tutto il periodo della gravidanza, andando contro all’interruzione della gestazione.

Morrone spiega:

“La Regione Piemonte, pagherà alle famiglie socialmente vulnerabili e alle donne in difficoltà economica, magari perché abbandonate da genitori e partner, tutto ciò che serve per non dover rinunciare alla gravidanza che desiderano: canoni di locazione, rate di mutuo, bollette di utenze, abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini eccetera.

Mentre noi realizziamo un passo alla volta la rivoluzione sociale delle culle, attuando finalmente la parte preventiva della legge 194 che tutela in concreto il valore sociale della maternità, le sinistre si radicalizzano ulteriormente inseguendo una piazza estremista che oltraggia cartelli con su scritte le parole ‘Dio’ e ‘famiglia’: non si meraviglino se il Paese reale e in particolare le periferie voltano loro le spalle”.

400 mila euro che sostengono anche servizi di ascolto e consulenza, beni di prima necessità per il neonato e tutto il fabbisogno di una neo-mamma, anche a livello psicologico.

Fondi Pro – Vita e il contradditorio del M5S

Oltre ai movimenti femministi e favorevoli all’aborto, a dare una luce diversa sulla vicenda ci pensa l’opposizione del Movimento 5 Stelle, con l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino e con la capogruppo regionale Sarah Disabato, le quali rivelano il loro pensiero sulla mossa di Morrone. Ovvero, favorire e sostentare le associazioni antiabortiste, anziché aiutare attivamente le donne in difficoltà.

Questa tesi la sostengono affermando che, se veramente si avessero voluto aiutare le famiglie e le donne in situazioni estreme e difficili, si sarebbe dovuto attivare un meccanismo diverso e in anticipo, partendo proprio dalla sanità e dalle problematiche ordinarie come i servizi d’infanzia e l’abbattimento delle rette per gli asili nidi; assicurarsi della presenza di medici non obbiettori di coscienza negli ospedali per garantire una scelta equa ed un servizio regolare. Ma anche per quanto riguarda l’occupazione femminile, ad oggi ancora un tabù e marginale rispetto a quella degli uomini, specialmente a livello di stipendio.

Tutto questo contribuirebbe attivamente ad una campagna pro vita e non al mero finanziamento di associazioni antiabortiste sostenute anche da Meloni e Fratelli d’Italia.

Quel che è certo è che la Legge 194 sembra non essere completamente al sicuro.

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Federica Felice

Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.

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