Il progetto per il Teatro Nuovo al Valentino: avrà il palco più grande d’Europa
Da Gianluca Rini
Marzo 23, 2025

Il Teatro Nuovo di Torino si avvia verso un profondo restyling che vuole far dialogare elementi originari e caratteristiche di ultima generazione, in linea con una visione di città sempre più pronta a valorizzare le sue eccellenze culturali. Questo intervento fa parte di un piano di riqualificazione che sta coinvolgendo altre aree di grande interesse, rafforzando la candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033.
Un progetto che trasforma la città
Il nuovo volto del teatro rientra in un programma di interventi che sta toccando anche il Borgo Medievale, il Parco del Valentino e Torino Esposizioni. L’obiettivo è riportare alla luce luoghi emblematici, favorendo la promozione di un’offerta culturale di alta qualità. Con questi lavori, Torino punta a mettere in rilievo il suo patrimonio architettonico e creativo, rendendolo più fruibile sia per i residenti sia per chi visita la città.
Durante un incontro pubblico organizzato all’Urban Lab, Rosanna Purchia, assessora alla Cultura, ha presentato le linee guida del progetto. Ha spiegato che la struttura rinnovata saprà rispondere alle esigenze attuali, mantenendo allo stesso tempo un legame con le sue origini. L’idea è valorizzare ciò che appartiene alla storia, introducendo soluzioni moderne in grado di elevare la qualità degli spettacoli.
Rinascita e conservazione storica
Il gruppo di lavoro formato dallo studio di Rafael Moneo e da Isolarchitetti ha deciso di preservare le parti più significative dell’edificio, dialogando costantemente con la Sovrintendenza per definire il giusto equilibrio tra memoria e richieste contemporanee. In un primo momento si era ipotizzato di cancellare completamente la struttura originaria, ma si è poi optato per un recupero ragionato. D’altronde, il Teatro Nuovo, progettato nel 1936 da Ettore Sottsass e ricostruito nel 1948 da Carlo Biscaretti di Ruffia, racchiude già numerose fasi della storia cittadina.
Nel corso dei decenni, vari lavori ne hanno modificato l’aspetto, portandolo a una fase di declino dagli anni Novanta. Ora, grazie ai finanziamenti del Piano Nazionale Complementare al PNRR, è in corso un’opera di rilancio che prevede un investimento complessivo di 160 milioni di euro, di cui 30 dedicati soltanto al Teatro Nuovo.
Le caratteristiche principali del futuro teatro
Entro giugno 2026, data in cui la sala raggiungerà i 90 anni, il complesso verrà dotato di spazi più aperti e luminosi. La platea passerà da 1.500 a 1.031 posti, in modo da garantire una disposizione del pubblico più confortevole e una resa acustica migliorata. Nel foyer comparirà un soffitto imponente e una vasta vetrata su corso Massimo d’Azeglio, mentre un lucernario illuminerà l’ambiente con luce naturale.
La torre scenica arriverà a 24 metri e il palco rotante, con i suoi 30 metri di diametro, sarà tra i più estesi d’Europa. L’impegno verso la sostenibilità è sottolineato dall’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto, soluzione che mira a ottimizzare l’efficienza energetica. Gli artisti disporranno di un ingresso separato e di 217 camerini distribuiti su tre livelli. Inoltre, è prevista una sala multifunzionale adatta a ospitare performance e incontri, collegata alla Biblioteca e al Politecnico.
Resta ancora da definire il soggetto che avrà la responsabilità di portare avanti la programmazione del teatro. Lo Stabile di Torino, inizialmente interessato, ha successivamente scelto di non procedere. Con ogni probabilità, si procederà attraverso un bando pubblico per stabilire chi avrà l’onere e l’onore di gestire questa importante realtà culturale.
Nel frattempo, si stanno organizzando visite guidate al cantiere, permettendo a chiunque di osservare le fasi di costruzione e di riscoprire le radici di un luogo che rappresenta un tassello fondamentale del panorama teatrale torinese.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.