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Frutta scottata: il nuovo fenomeno fa perdere il 15% dei raccolti nel Torinese

Da Cristina Taverniti

Luglio 21, 2023

Frutta scottata: il nuovo fenomeno fa perdere il 15% dei raccolti nel Torinese

Il caldo afoso, registrato in Piemonte, in questi giorni sta letteralmente “scottando” la frutta. Un fenomeno nuovo, dalle cause biochimiche non ancora del tutto chiare e conosciute, la causa ovviamente, si associa alle temperature assolutamente anomale in
giugno e inizio luglio.
Le scottature sulla frutta ancora verde si notano soprattutto su mele e pere, frutta che già deve difendersi dagli attacchi della cimice asiatica, insetto fino a poco tempo fa sconosciuto.


I frutticoltori segnalano il nuovo problema della scottatura,
soprattutto nel Pinerolese, il distretto frutticolo più importante della provincia di Torino.
I frutti colpiti da scottatura sono quelli esposti a sud e ovest, che ricevono quinti la luce del sole nelle ore più calde; quelli che, a maturazione, dovrebbero essere i più buoni.Secondo le descrizioni degli addetti ai lavori, la parte dei frutti ancora verdi e piccoli, presenta una colorazione dapprima gialla e rossa da frutto maturo, ma poco dopo
marcisce all’istante. Si salvano solo i frutti più interni al filare e quindi più ombreggiati.


Al momento, la perdita di mele causata da questo fenomeno nuovo è stimata al 15%. A questa perdita si deve aggiungere quella quelle dovute alla
siccità e del caldo dell’anno 2022.


«Non avevamo mai fatto i conti con questo problema – riferisce Sergio Bunino, tecnico Coldiretti e frutticoltore biologico di Cavour – Per noi frutticoltori piemontesi la scottatura dei frutti è una novità. In questi giorni stiamo buttando via tantissime mele marce per la scottatura».
Le cause? «Prendiamo ad esempio la mela: è un frutto da climi freschi, non a caso la fascia pedemontana piemontese è una delle aree più vocate al mondo. Nei mesi di giugno e luglio avviene la crescita dei frutti.


In questo periodo la buccia è ancora debole e non è ancora pronta per difendersi da temperature che tutti i giorni superano i 32-34 gradi con un livello altissimo di irraggiamento UV. La scottatura avviene quando il frutto supera all’interno una temperatura di 35 gradi ma non è ancora pronto per questo caldo africano che si manifesta già a fine giugno-inizio luglio. Quindi, come accade sulla nostra pelle esposta al sole per troppe
ore senza gradualità, letteralmente la buccia si scotta».


Le soluzioni? «L’unica difesa è evitare di esporre i frutti acerbi all’irraggiamento combinato con una temperatura così alta. E pensare che per noi frutticoltori piemontesi l’esposizione al sole estivo era la tecnica vincente per avere frutta dolce e succosa. Cercavamo il sole, mentre ora dobbiamo difenderci da un sole che non è più il nostro. Così stiamo mantenendo le reti antigrandine con funzione ombreggiante anche quando non minaccia temporale. Ma si stanno affacciando nuovi sistemi di protezione come la crema
solare per le mele. In pratica si spruzza una sostanza naturale che protegge i frutti dalle scottature».

«I nostri frutticoltori – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – stanno affrontando il cambiamento climatico con un aumento dei costi di produzione Reti ombreggianti e antigrandine, protezioni solari, irrigazione a goccia, soluzioni naturali per la lotta ai nuovi insetti.

Al raccolto la nostra frutta è tra le migliori del mondo ma l’aumento dei costi di produzione non viene riconosciuto ai frutticoltori che continuano a vedersi pagare dalla Grande distribuzione prezzi umilianti. Una situazione insostenibile che sarà al centro delle nostre battaglie del prossimo autunno».

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Cristina Taverniti

Torinese con la passione per la scrittura e per la fotografia. Credo fermamente che ogni giorno ci sia una storia che valga la pena d'essere raccontata e conosciuta. Ho frequentato l'Albe Steiner e l'università degli studi Alma Mater di Bologna, facoltà Tecniche e culture della Moda, ma non smetto mai d'imparare e conoscere cose nuove!

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