Crisi di ingegneri a Torino: nelle aziende un licenziato al giorno
Da Gianluca Rini
Marzo 30, 2025

Il settore automobilistico, da decenni colonna portante dell’economia torinese, sembra aver perso parte del suo tradizionale vigore. Questa fase di riduzione delle attività produttive ha coinvolto anche il mondo degli ingegneri, considerati fino a poco tempo fa fra i professionisti più richiesti e con tassi di disoccupazione ai minimi storici.
Nel corso degli ultimi mesi si sono moltiplicati i piani di ristrutturazione, con la conseguente comunicazione di licenziamenti che toccano progettisti e tecnici specializzati. Di fronte a questa realtà, sorge il timore che il territorio possa veder diminuire la propria centralità industriale, soprattutto se la progettazione lascia spazio ad altre sedi internazionali.
Riduzioni di organico e cambiamenti aziendali
Da inizio anno, diverse realtà con sedi attive in provincia di Torino hanno avviato processi di ridimensionamento del personale. Yazaki di Grugliasco ha deciso di tagliare oltre cinquanta addetti, tra cui vari ingegneri specializzati nella progettazione di componenti elettroniche.
Poco dopo, Viasat, nota per i sistemi satellitari destinati alle flotte di veicoli, ha annunciato una trattativa che coinvolge diverse decine di dipendenti. Negli ultimi giorni, la stessa strada è stata intrapresa da Magna Lighting, che ha dichiarato di voler dimezzare il proprio centro di sviluppo a Rivoli, riducendo il numero di progettisti.
Le manifestazioni dei metalmeccanici che hanno sfilato per le strade di Torino testimoniano un malcontento diffuso, anche se i segnali più allarmanti provengono dai reparti interni alla ricerca e allo sviluppo. Molti temono che la produzione locale possa risentirne in modo significativo.
Timori e prospettive per i professionisti
Il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Giuseppe Ferro, ha espresso preoccupazione non soltanto per la condizione immediata delle persone che subiscono il licenziamento, ma anche per il rischio che Torino perda la sua posizione come polo di innovazione e know-how.
Nelle sue parole, la criticità maggiore non riguarda la possibilità per i colleghi di trovare nuova collocazione, poiché in genere le competenze ingegneristiche restano appetibili, bensì la prospettiva di salari sempre più bassi che non favorirebbero il ritorno di investimenti sul territorio.
Salari contenuti e fuga di talenti
Dai dati raccolti, sembra che i laureati in ingegneria presso il Politecnico di Torino percepiscano mediamente stipendi minori rispetto ai colleghi di altre nazioni europee. A distanza di cinque anni dal conseguimento del titolo, la retribuzione mensile oscilla attorno ai 2.100 euro netti, mentre in Francia lo stipendio medio annuo di un ingegnere si posiziona tra 45 e 49 mila euro e in Germania sfiora i 70 mila. Questa discrepanza spiega in parte il flusso costante di professionisti che scelgono di trasferirsi in regioni con opportunità più remunerative.
Secondo i dati più recenti, un terzo dei neolaureati decide di lavorare al di fuori di Torino e una parte significativa punta direttamente all’estero. Ne consegue che la forza lavoro specializzata rischia di diminuire in città, senza che la flessione degli stipendi sia in grado di trattenere o attrarre nuovi investitori.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.