Clima in Piemonte, il 2024 quarto anno più caldo di sempre: i dati dell’Arpa
Da Gianluca Rini
Gennaio 14, 2025
L’ultima analisi sul clima piemontese rivela un segnale rilevante: il 2024 si è classificato come il quarto anno con le temperature più elevate in questa regione. L’andamento termico, pur con alcune eccezioni a maggio, giugno e settembre, ha mostrato una tendenza al rialzo che non sembra rallentare. Gli esperti di Arpa Piemonte hanno diffuso questi dati, evidenziando valori che superano di 1.1°C la media del trentennio 1991-2020. Le informazioni raccolte segnalano anche un aumento significativo di episodi temporaleschi, piogge concentrate in alcuni periodi e assenza totale di neve in pianura.
L’andamento delle temperature nel 2024
Secondo l’analisi condotta dai tecnici regionali, la media annua è stata di circa 11°C, con uno scostamento positivo di 1.1°C rispetto ai livelli considerati tradizionali. In questo scenario, l’anno appena trascorso si posiziona al quarto posto di una graduatoria che vede in testa il 2022, seguito da 2023 e 2015.
Si osserva inoltre che febbraio e agosto hanno segnato gli scostamenti maggiori dalla norma, risultando i più caldi nelle rispettive serie storiche con incrementi di 3.9°C e 2.5°C. Le uniche fasi con valori termici inferiori ai consueti parametri stagionali si sono registrate a maggio, giugno e settembre, sebbene il quadro complessivo rimanga caratterizzato da un marcato surriscaldamento.
Le giornate più roventi sono cadute nella seconda parte dell’estate, in particolare l’11 agosto è stato segnalato come il giorno più torrido dell’anno, mentre la punta massima in pianura è stata misurata il 13 agosto a Sezzadio, con 37.8°C. Le ondate di calore hanno interessato tutte le principali città piemontesi, con numeri variabili da tre a sei eventi tra capoluoghi diversi.
In fatto di picchi assoluti, il 28 luglio ha dominato a Torino, Biella, Asti, Cuneo e Alessandria, mentre Vercelli e Novara hanno risentito del picco il 12 agosto, e Verbania il 13 agosto. La temperatura massima rilevata in un capoluogo ha toccato i 36.3°C ad Alessandria.
Estremi termici e siccità invernale
Le minime più basse sono state misurate a gennaio, tra il 21 e il 22 in quasi tutte le città, con la sola eccezione di Novara (27 gennaio). Asti ha registrato la colonnina più bassa a -7.7°C. Sul fronte delle precipitazioni, ottobre ha segnato il dato più elevato, con 296.3 mm; a marzo è stato registrato un exploit del +322% rispetto alle medie e un nuovo record per i valori storici del mese. Anche febbraio, maggio e giugno hanno contribuito in modo rilevante all’aumento complessivo della piovosità.
Dicembre, invece, si è rivelato il più arido con 13.3 mm, evidenziando una riduzione significativa che continua a creare apprensione. Il conteggio dei giorni di pioggia in tutta la regione ha totalizzato 88, a fronte dei 54 del trentennio 1991-2020.
Nessuna nevicata in pianura
Un elemento che desta riflessione è la completa assenza di nevicate rilevanti a Torino e nel resto della pianura piemontese per il secondo anno di fila. Questa condizione anomala sottolinea un cambiamento che si riflette sull’agricoltura, sulle risorse idriche e sulla vita quotidiana. Pur con alcuni intervalli di precipitazioni notevoli, lo scarso accumulo di neve in aree normalmente soggette a imbiancarsi appare un segnale di trasformazione sul piano atmosferico.
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.