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Caro bollette: il Comune potrebbe lavorare in smart working per l’emergenza

Da Bruno Santini

Settembre 20, 2022

Caro bollette: il Comune potrebbe lavorare in smart working per l’emergenza

Il caro bollette ha effetti su tutto il paese, e anche il Comune di Torino non è esente da questo importante cambiamento; per questo motivo, i costi energetici che devono essere sostenuti sono considerevolmente più elevati, stando alle analisi, e potrebbero aumentare ancora in futuro. Di fronte ad una situazione di così tanto grave intensità, il Comune di Torino potrebbe chiudere gli sportelli e tornare a lavorare in smart working, così come fatto nel periodo di pandemia, in modo da sostenere meglio l’aumento dei costi in bolletta.

I costi energetici per il Comune di Torino e l’emergenza bollette

Anche il Comune di Torino si trova in una situazione particolarmente difficile, così come dimostrato dai dati che riguardano i costi e i consumi energetici degli uffici comunali; il caro bollette ha avuto effetti in tutta Italia e, in ogni settore, se ne avvertono le conseguenze: Palazzo Civico dovrà sostenere – secondo le analisi – 28 milioni di euro in più rispetto allo scorso esercizio, in virtù di un aumento di luce e gas.

Addirittura, secondo le stime, i costi aumenteranno ancor più se si ipotizza che l’attuale situazione energetica possa perdurare fino al prossimo esercizio, per cui si prevede un incremento di addirittura 40 milioni.

Caro bollette: gli uffici di Torino chiudono per tornare in smart working?

Una soluzione, per contrastare il caro bollette e il rincaro dei costi energetici, potrebbe essere rappresentato dalla chiusura degli sportelli e degli uffici, che comporterebbe un ritorno al lavoro in smart working, che ha caratterizzato l’attività condotta dal Comune di Torino in periodo di pandemia.

Il progetto è stato auspicato da Michela Favaro, vicesindaco del Comune di Torino, che ha in programma di svuotare interi edifici del Comune: «Occorre preventivamente capire se il personale dà la propria disponibilità a lavorare in smart working. E in tal caso bisognerebbe investire in strumenti tecnologici. In ogni caso non si tratta di decisioni che non si possono certo prendere in poche settimane».

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Bruno Santini

Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.

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