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Benzinai in piazza a Torino: la protesta per il prezzo del carburante

Da Christian D'Avanzo

Gennaio 25, 2023

Benzinai in piazza a Torino: la protesta per il prezzo del carburante

I benzinai a Torino − e in tutta Italia − chiudono le pompe di benzina, in data 25 gennaio 2023, per protestare davanti alla Prefettura a seguito dell’innalzamento spropositato dei costi del carburante. I lavoratori chiedono rispetto per loro e per i clienti, dato che non appartengono ad una categoria messa nelle possibilità di determinare il prezzo. Soprattutto, molti titolari delle pompe di benzina si sono voluti esprimere pubblicamente sui costi e sui guadagni delle loro attività lavorative.

Benzinai a Torino: protesta in piazza per l’elevato prezzo del carburante

I benzinai vorrebbero instaurare un dialogo con il prefetto, a seguito del prezzo maggiorato del carburante. Gli Faib Confesercenti ha organizzato l’iniziativa per riunire gli operatori. “Colpevolizzano una categoria che non fa i prezzi, ma li subisce. Servono risposte vere per i clienti e noi”, affermano i gestori delle pompe di benzina.

Lo sciopero nazionale ha coinvolto anche Torino e provincia, creando disagi. Non si conosce ancora il numero esatto di quanti dei 713 gestori degli impianti presenti sul territorio abbiano aderito, ma la protesta prosegue anche a causa del cartello sui prezzi medi e per il tentativo di sbloccare la situazione con il governo.

Secondo quanto riportato da Faip Confesercenti, si tratta di un’aderenza del 80% allo sciopero. Nel conteggio sono state escluse le pompe di benzina automatizzate, perché non sono gestite direttamente dalle compagnie petrolifere e non fanno parte della grande distribuzione organizzata.

Le dichiarazioni dei titolari delle pompe di benzina su costi e guadagni

Vincenzo Nittis, presidente provinciale dell’associazione di categoria, fa il punto su come sono divisi costi e guadagni: “Serve un dialogo vero e aperto con le istituzioni. Si deve ribadire ancora una volta che non siamo noi quelli che determinano il prezzo dei carburanti e che speculano. Noi prendiamo 3,8 centesimi lordi a litro. Su dieci litri erogati guadagniamo praticamente 38 centesimi lordi. Dei 19 euro che rimangono, il 60% sono accise e Iva, e il resto va alle società. Per questo i gestori protestano”.

Poi prosegue: “Già il taglio delle accise dello scorso marzo ci ha costretto ad anticipare i soldi. Ci abbiamo rimesso migliaia di euro a testa. La nostra categoria è una delle più trasparenti perché già dobbiamo comunicare al Mise i prezzi, che comunque sono imposti dalle società petrolifere”.

Francesco Gaeta, titolare della pompa di via Pietro Cossa, si è espresso sui guadagni: “I margini di guadagno sono minimi, e si abbassano ancora se il cliente paga col bancomat. C’è una narrazione che ci fa passare come ladri e la trovata del cartello peggiora le cose: come se noi non dovessimo già comunicare i prezzi ogni settimana”.

Prosegue Franco Basiletti, titolare dell’impianto in piazza Costantino il Grande. “Noi non decidiamo proprio niente. Non solo: se noi compriamo benzina a un prezzo e il giorno dopo il costo del carburante si abbassa, dobbiamo adeguarci. Succede che perdiamo 150/300 euro in un giorno per le fluttuazioni del prezzo. Decide la compagnia”.

Sui guadagni aggiunge: “Se hai un impianto medio-piccolo e vendi un milione di litri all’anno hai un guadagno lordo di 35 mila euro. Tolte le spese e le tasse, diventano 1.300 euro al mese, ma solo se lavori da solo e non hai dipendenti da pagare”.

Diego Marsano, titolare della pompa a Orbassano, ha spiegato cosa è accaduto quando lo scorso marzo si è deciso di abbassare il prezzo delle accise: “I soldi li abbiamo anticipati noi, e ci stanno rimborsando solo ora. Io personalmente ho dovuto anticipare 8 mila euro”.

Conclude affermando di aver ricevuto una multa per non aver trasmesso il prezzo al Mise: “C’è stata una volta in cui me ne sono dimenticato. Lavoro molto, in quei giorni dovevo anche pensare alla famiglia, così mi sono scordato di fare una sola comunicazione settimanale. Mi è arrivata una multa di mille euro”.

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Christian D'Avanzo

Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.

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