Avvistata una lince in Piemonte: l’esemplare ripreso su una distesa di neve
Da Gianluca Rini
Gennaio 25, 2025
La maestosa lince euroasiatica, considerata il felino di maggiori dimensioni in Europa, è stata filmata il 21 gennaio in Val d’Ossola dalle videocamere della polizia provinciale di Verbano-Cusio-Ossola. I dispositivi hanno ripreso l’animale tra i pendii imbiancati, confermando i sospetti nati dal rinvenimento di impronte recenti. Questo episodio conferisce nuovo valore alle indagini sulla presenza di esemplari così rari, determinanti per comprendere il livello di biodiversità nella zona alpina.
La scoperta e i rilievi sul territorio
Le autorità, già allertate da tracce fresche impresse sulla neve, hanno posizionato telecamere in punti ritenuti strategici. La registrazione ottenuta mostra il felino in movimento in un paesaggio completamente innevato, offrendo una visione particolarmente suggestiva dell’animale nel suo habitat naturale.
Per tutelare la lince ed evitare curiosità eccessive, è stato deciso di non diffondere la località esatta. Secondo i rilievi effettuati, si tratta di una comparsa non continuativa, ma gli addetti ai lavori vedono in questa apparizione un elemento significativo per valutare la vitalità degli ecosistemi montani.
Tutela e conservazione in Piemonte
I responsabili del monitoraggio naturalistico hanno dichiarato che seguiranno i movimenti del felino per capire se potrà formarsi una coppia stabile. Un evento di questo tipo renderebbe possibile un insediamento di lunga durata, favorendo una fase di ritorno effettivo di questo predatore sulle Alpi piemontesi.
Nonostante il suo istinto da cacciatore, gli specialisti sottolineano che gli attacchi verso animali domestici sono piuttosto rari, perfino in aree dove la presenza di linci risulta più densa. L’osservazione di questo esemplare sottolinea il buono stato di salute delle catene montuose, riflesso di un’equilibrata convivenza tra uomo e fauna selvatica.
I progetti di reintroduzione
La rinascita della lince in alcuni territori alpini è sostenuta da piani come Ulyca2, che lavora per ripristinare popolazioni scomparse a causa di caccia e perdita di habitat. Dal 2023, sei esemplari sono stati liberati nelle Alpi Giulie italiane, così da creare un collegamento con i gruppi localizzati nella parte occidentale delle Alpi.
La segnalazione avvenuta in Val d’Ossola offre un segnale incoraggiante per chi desidera riportare la specie a un’ampia diffusione. Vederla attraversare paesaggi innevati riporta alla memoria la storia naturale di queste montagne e rafforza l’impegno verso la salvaguardia della fauna locale.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.