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Auto in città: un terzo dei residenti di Torino non vuole un veicolo per muoversi nell’area urbana

Da Gianluca Rini

Marzo 28, 2025

Auto in città: un terzo dei residenti di Torino non vuole un veicolo per muoversi nell’area urbana

Un recente convegno organizzato presso il Politecnico ha messo in luce il tema dell’industria automobilistica in un momento segnato da incertezze sempre più marcate. Nel corso dell’incontro, sono stati mostrati i risultati di un sondaggio condotto tra gli abitanti di Torino, sollecitando un dubbio di fondo: esiste ancora un futuro solido per questo settore?

I dati raccolti indicano un graduale cambiamento nella percezione dell’auto di proprietà, soprattutto tra i giovani che vivono in ambienti urbani. Alcuni specialisti ritengono che la macchina non sparirà, ma la mobilità potrebbe assumere forme inedite, con una diffusione crescente di servizi condivisi. La questione, in ogni caso, rimane aperta, poiché gli esborsi legati all’acquisto e alla manutenzione continuano a salire.

L’incontro al Politecnico

Nel corso dell’evento, sono stati approfonditi i mutamenti che interessano la produzione e la distribuzione di veicoli. Gli organizzatori hanno illustrato l’analisi effettuata da CAReGIVER, società attiva nello studio delle abitudini di mobilità, che si è concentrata sul capoluogo piemontese.

Lo scopo era comprendere se i cittadini continuano a desiderare un mezzo proprio oppure se, a causa di spese più alte e di una consapevolezza ambientale in crescita, preferiscono soluzioni alternative. Una porzione considerevole dei partecipanti, stando ai numeri presentati, appare meno incline a dotarsi di un’auto personale soltanto per gli spostamenti quotidiani.

Le opinioni dei residenti

In base alle statistiche, il 37,9% degli intervistati si dichiara contrario all’uso dell’automobile nelle zone urbane, ritenendo più pratiche le formule collettive o il trasporto pubblico. Una fascia pari al 23,2% si spingerebbe a spendere fino a 15mila euro per un veicolo destinato ai tragitti cittadini, mentre il 18,3% vorrebbe tenere la spesa sotto i 10mila. Un gruppo più ristretto, corrispondente al 15,4%, accetterebbe costi tra 15mila e 20mila euro e solo una parte ancora minore supererebbe la soglia di 20mila.

Secondo l’indagine, possedere una vettura è diventato un impegno sempre più oneroso: se nel 2003 bastavano circa 4,7 mensilità di stipendio per coprire l’acquisto, nel 2023 la cifra equivale a 7,7 mensilità. Anche la spesa di mantenimento ha subito una forte crescita, passando da circa 1.300 euro all’anno nel 2010 a circa 4.300 euro nel 2024.

Generazioni a confronto

La maggior parte delle risposte proviene da persone tra i 18 e i 35 anni. La percentuale di giovani sotto i 20 anni in possesso della patente di guida è scesa drasticamente dal 95% registrato nel 2011 a circa il 50% nel 2021. Gli studiosi interpretano questo fenomeno come un segnale dell’interesse calante verso l’auto individuale, influenzato da costi in ascesa e nuove sensibilità.

Verso nuovi scenari di mobilità

Gli esperti coinvolti nella discussione ritengono che la diffusione dell’automobile non sia destinata a scomparire del tutto. Sembra però probabile che la tradizionale idea di macchina privata ceda il passo a formule collettive più flessibili, capaci di rispondere alle esigenze di risparmio economico e di ridotto impatto ambientale. Questa metamorfosi, secondo alcuni osservatori, potrebbe delineare un mercato meno focalizzato sull’acquisto individuale e più aperto a differenti modalità di utilizzo.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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