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Alla scoperta del planetario di Torino

Da Cristina Taverniti

Aprile 05, 2023

Alla scoperta del planetario di Torino

La città di Torino è ricca di storia, di cultura e di fascino, ma è anche una città di scienza, ed è per questo che dispone anche di un planetario, ossia il Planetario di Torino e Museo dell’Astronomia e dello Spazio.

Si tratta di un centro di divulgazione scientifica fondato nel 2007 e che domina la città dalla sua posizione sopraelevata. Infatti, il planetario si trova sulla collina di Torino a Pino Torinese, proprio accanto all’Osservatorio Astrofisico di Torino, struttura di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Il planetario è definito come un simulatore del cielo da cui è possibile ammirare le stelle, che ci raccontano non solo la storia della galassia che abitiamo, ma anche qualcosa di più. Dietro la magia delle stelle si celano millenni di filosofie, ipotesi, meraviglie e, ovviamente, tentativi di prevedere il futuro. Basta consultare un sito sui segni zodiacali per rendersi conto che ricalcano le costellazioni. D’altronde, senza stelle, l’oroscopo non ci sarebbe.

Scopriamo alcune curiosità sul Planetario di Torino!

Il planetario di Torino e Museo dell’Astronomia

Il planetario di Torino non è altro che un simulatore del cielo. Ciò significa che ciò che le persone vedono all’interno di questa struttura non è reale ma ricostruito digitalmente.

Il Planetario di Torino, denominato Infini.to, è considerato tra i più avanzati d’Europa. Infatti, è dotato di un sistema di proiezione che sfrutta la grafica digitale computerizzata tecnologicamente d’avanguardia per regalare un’esperienza indimenticabile ai visitatori.

Sedendosi sulla poltrona, lo spettatore può godersi la vista del cielo a una certa ora in un determinato luogo per compiere un vero e proprio viaggio alla scoperta dei più affascinanti oggetti che popolano l’Universo.

Il Museo dell’Astronomia è strutturato in quattro piani, di cui tre sono interrati. La struttura interna, invece, è un’enorme sfera che rappresenta una stella supergigante rossa.

Attraverso un servizio navetta gratuito si raggiunge la biglietteria che è più a valle rispetto al museo. Un tempo c’era un ascensore inclinato ma a causa di una frana questo è diventato inagibile.

Al Museo si possono vedere alcune riproduzioni di satelliti situate al piano 0, allestimenti sulla visione che abbiamo dell’universo, dello spettro elettromagnetico, la velocità della luce situati al piano -1.

Invece, al piano -2 c’è l’accesso alla cupola del planetario che si concentra sulle forze della natura. Qui, infatti, vi è un piano inclinato su cui saltare con una gravità simulata come quella lunare, dei padiglioni che simulano vortici e potenziali gravitazionali, una giostra che spiega gli effetti pratici del momento angolare e una cyclette con video che fa pedalare il visitatore sulle lunghissime distanze del sistema solare.

Infine, al piano -3 c’è una scala dell’Universo e racconta la sua storia e il suo futuro, con esposizioni riguardanti la legge di Hubble, la curvatura dello spaziotempo, la radiazione cosmica di fondo. Anche qui troviamo una cyclette che “viaggia” nello spazio.

Visita e tecnologia

Il Planetario utilizza il sistema di proiezione Digistar 6 della Evans & Sutherland, considerato uno dei più avanzati al mondo.

Il sistema, infatti, integra il lavoro di 9 computer, che simulano viaggi spaziali. La visione fulldome sulla cupola è realizzata con 2 proiettori JVC a 4k, per cui la risoluzione è altissima consentendo una nitidezza del cielo notturno che raggiunge un profondo effetto di realtà in condizioni ideali di osservazione.

Con il sistema Digistar6 è anche possibile personalizzare in tempo reale gli spettacoli astronomici, in base a diversi profili di pubblico o alle richieste della sala quando lo spettacolo è commentato in tempo reale.

Attraverso l’impiego del Digital Universe, ossia una base dati del cielo costruita sulle osservazioni dei maggiori telescopi da Terra e dallo spazio, si possono “sorvolare” Sole e pianeti ma anche seguire satelliti e sonde spaziali, osservare ammassi stellari e galassie lontane o persino viaggiare virtualmente per il cosmo e tornare indietro nel tempo fino all’inizio del Big Bang.

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Cristina Taverniti

Torinese con la passione per la scrittura e per la fotografia. Credo fermamente che ogni giorno ci sia una storia che valga la pena d'essere raccontata e conosciuta. Ho frequentato l'Albe Steiner e l'università degli studi Alma Mater di Bologna, facoltà Tecniche e culture della Moda, ma non smetto mai d'imparare e conoscere cose nuove!

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