Afghanistan: i cittadini torinesi sono pronti ad accogliere i profughi
Da Bruno Santini
Agosto 18, 2021
La difficile situazione sociale che ha riguardato l’Afghanistan nelle ultime ore ha avuto un grande rilievo internazionale; sono state diverse le dichiarazioni, i tentativi messi a punto dal punto di vista umanitario e i progetti avviati per la sensibilizzazione e il supporto dei profughi afgani, in fuga dal paese occupato dai talebani. Anche la politica italiana ha mostrato un intervento subitaneo, riguardante la possibilità di creare delle condizioni di accoglienza e integrazione di tutti i profughi in fuga dall’Afghanistan. Anche la città di Torino si è detta pronta ad accogliere i cittadini afgani, con i cittadini piemontesi che hanno mostrato grandissima disponibilità e predisposto le proprie abitazioni e non solo.
Per quanto sia lodevole e degna di citazione la volontà dei cittadini di Torino, che cercano di offrire un riparo a numerose vite umane in fuga, manca ancora un piano specifico di accoglienza e predisposizione all’integrazione che sia stato messo a punto dal capoluogo della Regione Piemonte: attraverso diverse associazioni – come la pastorale Migranti dell’arcidiocesi di Torino – già in passato la città aveva accolto diverse centinaia di profughi dell’Afghanistan, ma in questo caso i numeri saranno sicuramente maggiori. Per questo motivo, non c’è possibilità di improvvisare a proposito dell’accoglienza, dal momento che il Comune di Torino fa sapere di essere alla ricerca di un progetto ben strutturato: «Torino è pronta a seguire le indicazioni che arriveranno dalla prefettura e dal ministero dell’Interno e assicura la massima disponibilità. La nostra città ha sempre dimostrato di essere molto accogliente e anche stavolta farà la sua parte, come ha sempre fatto».
Anche la Prefettura di Torino si è esposta a proposito dell’argomento, spiegando quanto segue: «Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione. Tuttavia aspettiamo indicazioni sul riparto nazionale dei rifugiati afghano. Certamente il modello diffuso è quello privilegiato, soprattutto dal momento che gli arrivi saranno costituiti principalmente da nuclei familiari, ma non è detto che sia sufficiente».
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Bruno Santini
Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.