Accordo tra Città Metropolitana e Coldiretti sull’emergenza cinghiali
Da Nunzia Cipolletta
Dicembre 20, 2022
Coldiretti Torino e Città Metropolitana hanno raggiunto un accordo per la gestione della consistente presenza dei cinghiali sul territorio.
Accordo tra Città Metropolitana e Coldiretti Torino per la gestione dei cinghiali
Lunedì 20 dicembre, in serata, si è svolta una riunione tra Coldiretti Torino e Città Metropolitana. Il luogo dell’incontro è stato Palazzo Carpano, sede torinese di Coldiretti; il tema principale del dibattito è stato la gestione dell’emergenza legata alla consistente presenza dei cinghiali sul territorio torinese.
Coldiretti Torino e Città Metropolitana hanno concluso che per attuare il depopolamento dei cinghiali è necessario adottare un approccio di emergenza che preveda il coinvolgimento di figure professionali che si impegnino quotidianamente nelle operazioni di abbattimento e smaltimento.
In seguito al discorso di Gianfranco Guerrini, Consigliere metropolitano delegato all’ambiente a alla gestione della fauna, Coldiretti e Città Metropolitana sono giunti alla definizione di alcuni punti di azione comuni. In primis la necessità che intervenga la Regione Piemonte, vero ente competente per la gestione della fauna selvatica).
Necessario assumere più guardiacaccia: la richiesta alla Regione
Coldiretti Torino e Città Metropolitana hanno deciso di avanzare richiesta alla Regione Piemonte per l’assunzione di guardiacaccia. Attualmente, sono solo 4 i guardiacaccia che operano sul territorio, ma è chiaro che siano decisamente pochi.
L’obiettivo delle due parti coinvolte è di portare il numero di guardiacaccia a 25, divisi per provincia.
I 4 guardiacaccia attualmente attivi hanno abbattuto nel 2022 oltre 400 cinghiali. L’obiettivo per il 2023 è di abbattere almeno 16 mila cinghiali.
Per raggiungere l’obiettivo non basta però semplicemente assumere più guardiacaccia. L’idea è quella di aumentare anche il numero di gabbie di cattura da distribuire agli agricoltori.
Risolvere l’emergenza cinghiali per tutelare i campi torinesi
Città Metropolitana e Coldiretti si sono anche accordati sul cambio dei vertici ATC e CA senza possibilità di proroga. Richiedono inoltre che resti invariato il principio dell’incompatibilità tra il possesso di licenza di caccia e la nomina negli organismi di gestione. In questo modo non si rischia che ATC e CA vengano gestiti dagli interessi particolari dei cacciatori.
La necessità di agire con cognizione di causa e con un approccio di emergenza nella gestione dei cinghiali sul territorio torinese è finalizzata a fermare i danni nei campi, ma soprattutto a evitare la diffusione della Peste suina africana.
Il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, ha dichiarato: «Abbiamo registrato una grande disponibilità da parte del consigliere delegato. Non abbiamo motivo di dubitare che, ora, alle dichiarazioni di intenti seguano i fatti. Sosterremo presso la Regione un aumento della pianta organica in servizio in Città Metropolitana ma ci aspettiamo anche che tutti gli ostacoli burocratici che dipendono dalla Città Metropolitana siano rimossi da oggi, a partire dai tempi di autorizzazione per gabbie e controllo notturno, dallo snellimento delle procedure di comunicazione di intervento, di cattura e smaltimento dei cinghiali abbattuti».
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Nunzia Cipolletta
Laureata in Comunicazione. Interessata alla politica e alla società. Amante di Musica, Cinema, Arte e Letteratura.
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