A Torino si va di più a piedi e meno in bici, ma l’auto viene usata nel 60% degli spostamenti
Da Alberto Garbarino
Ottobre 17, 2022
Ci muoviamo di meno, ma molto di più a piedi e in automobile privata, a discapito di mezzi pubblici e della bicicletta. La combinazione tra pandemia, crisi energetica e inflazione incalza e fa aumentare i divari. A Torino ci si muove di più a piedi, mentre a Napoli e a Roma si usa di più l’auto. Sono questi alcuni dei dati emersi dal nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sui comportamenti e le propensioni di mobilità degli italiani.
L’indagine rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità più sostenibile e conversione dei trasporti all’elettrico. Aree di intervento su cui, per Legambiente, occorre accelerare il passo con interventi e misure ad hoc.
Più a piedi, soprattutto a Torino
Sul totale degli spostamenti, rispetto a 4-5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi. Parlando di grandi città, a Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%. Gli spostamenti a piedi sono una opportunità anche per risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus, quando il tragitto è breve. Con questa nuova tendenza, acquisisce sempre più rilevanza la “città 15 minuti”, il ridisegno urbanistico che vuol progettare tutti i servizi essenziali – il lavoro, i negozi, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il benessere, la cultura, lo shopping e il divertimento – in prossimità della residenza. Nelle città dense è già, in parte, realtà.
L’anello debole della mobilità resta però il trasporto pubblico locale, usato di meno dal 31% degli intervistati, rispetto al 2019. L’uso aumenta solo per il 9%, immutato per il 29-30%, mentre non lo usa mai il rimanente 30-31%, perché troppo scomodo o irraggiungibile. Scoraggiano anche la scarsa frequenza delle corse e l’inaffidabilità degli orari.
Meno usata la bicicletta
Tornando al sondaggio Ipsos-Legambiente: in calo, seppure di poco, anche l’uso della bicicletta: il 22% degli intervistati ne ha ridotto l’uso, mentre il 14% l’ha incrementato. A Milano e a Firenze, invece, l’uso è aumentato nel 21% dei rispondenti, mentre a Torino è sceso del 19%. I dati mostrano che laddove ci sono politiche che indirizzano la nuova mobilità si arriva a cambiamenti positivi. Gli italiani sono ben disposti a lasciare l’auto a casa in favore di monopattini o bici, qualora ci fossero strade più sicure e la velocità massima in centro fosse limitata a 20-30 km all’ora; e in favore del trasporto pubblico e condiviso, qualora ci fossero servizi più efficienti, diffusi ed economici. Inoltre, la maggioranza degli italiani è favorevole al divieto progressivo alla circolazione di mezzi inquinanti nei centri abitati.
I dati torinesi
Luci ed ombre sui dati Torinesi. Chi abita sotto la Mole, fra le grandi città prese in esame, è quello che passa il maggior tempo negli spostamenti con una media di 7,5 ore alla settimana. La maggioranza degli spostamenti si compiono su mezzo privato (60% pari a 4,5 ore) anche per distanze brevi: il 28% degli spostamenti sotto i due km si fanno in auto. Cresce (ed è il dato più positivo d’Italia) la percentuale di chi preferisce compiere a piedi gli spostamenti sotto i 2 km (46%).
“Negli ultimi anni, complici anche gli effetti psicologici della pandemia – afferma Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – stiamo assistendo ad un cambio di tendenza, con scelte individuali differenti e una maggiore attenzione al tema della mobilità leggera. Su Torino, certamente un ruolo importante, lo hanno avuto i nuovi percorsi ciclabili. I numeri recentemente registrati durante la campagna Giretto d’Italia dimostrano una crescita. Particolarmente significativa è la crescita dei percorsi fatti a piedi. Ciò non significa che si siano risolte problematiche annose: Torino resta fra le città più inquinate d’Italia e con il maggior rapporto auto per abitante (65 auto ogni 100 abitanti), e la strada è ancora lunga e tortuosa. Servono coraggio e visione, bisogna continuare ad investire sulla mobilità leggera. In contemporanea è necessario lavorare a servizio di una transizione verso l’elettrico, con una nuova e più diffusa infrastrutturazione”.
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Alberto Garbarino
Alberto Garbarino, 30 anni di Genova (GE) , Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Genova, Redattore presso Wolf Agency di Monalieri (To). Amo lo sport , il cinema e l'attulità.
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