A Torino le baby gang continuano ad aumentare: triplicati i detenuti nel carcere minorile Ferrante Aporti
Da Alessandro Combina
Dicembre 30, 2022
È un dato allarmante quello che proviene dall’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti: negli ultimi mesi i detenuti risultano addirittura triplicati.
Un dato che non è difficile associare all’imperversare sul territorio di Torino e provincia delle sempre più moleste baby gang.
L’anno delle baby gang
Il 2022 è stato un anno particolarmente problematico in questo senso, un anno che ha visto il fenomeno delle baby gang crescere esponenzialmente. Vediamo gli eventi principali di questa infelice escalation.
Marzo 2022, Nichelino: in 130 si danno appuntamento per una maxi-rissa. Sono ragazzini, italiani e stranieri. Lo scontro oppone alla fazione di Nichelino quella della periferia di Torino.
Ottobre 2022, Pinerolo: il copione è lo stesso, come la stessa è la violenza fine a sé stessa, l’umiliazione dell’altro senza scopo apparente.
C’è poi l’episodio più triste, il più tragico, quello che vede un gruppo di ragazzi accanirsi con botte e sprangate su un altro ragazzo, Cristian Martelli, con la scusa di volergli rubare gli occhiali da sole. Le percosse sono tali da provocare la morte di Cristian.
Per non parlare poi delle rapine in pieno centro, spesso in zona Mole, per appropriarsi di giubbotti, felpe, cellulari. O dei piccoli scontri, ma comunque pericolosi o come minimo irritanti per i cittadini, nei pressi del monumento dedicato a Emanuele Filiberto, dietro Palazzo Madama.
Un’analisi del fenomeno
Perché in questi mesi il fenomeno si è diffuso così capillarmente? È questa una domanda a cui sicuramente la Città di Torino dovrà trovare una risposta, se vorrà cercare di porvi rimedio in modo efficace. Certamente questi eventi sono indice di una società provata da pandemia e da immigrazioni male integrate.
Le baby gang sono infatti gruppi poco strutturati, le cui azioni sono spesso improvvisate. Eppure il fenomeno esiste: a Torino i carabinieri hanno identificato 250 ragazzi che compongono le bande attive in centro, e i dati registrano una crescita dei reati, come lesioni e rapine commessi in gruppo.
Il fatto che non siano bande criminali organizzate avvalora l’ipotesi che questo sia un fenomeno originato da un disagio giovanile, più che da un reale volontà di vivere commettendo atti criminali. La violenza aumenta perché aumentano i giovani in situazioni di disagio.
Queste le parole del Giudice del Tribunale Minorenni di Torino Roberta Vicini: «Le baby gang sono sempre più frequenti e sono caratterizzati da una violenza che nel corso del tempo sta diventando sempre più allarmante. La crisi economica, il covid, l’ingresso di numerosi minori stranieri non accompagnati, e la nostra difficoltà ad integrarli, ha costituito un detonatore che ha fatto esplodere un fenomeno che era già in atto, e che vede una massa di giovani privi di punti di riferimento. Non vedono l’altro, è come se l’altro diventasse semplicemente un oggetto su cui cade la propria condotta, ma non un soggetto che può sviluppare delle emozioni».
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Alessandro Combina
Laureato in Culture Moderne Comparate all'Università di Torino, è profondamente interessato alla scrittura in tutte le forme che questa può assumere. Già redattore presso L'Indice dei Libri del Mese ed Ex Libris 20, coltiva la passione per la letteratura e l'arte in generale, mantenendo però un occhio di riguardo per il mondo dell'informazione e della comunicazione.
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