2022: un anno difficile per l’agricoltura piemontese
Da Alessandro Combina
Gennaio 03, 2023
I dati emersi da un’analisi di Confagricoltura Piemonte riguardo l’andamento dell’attività agricola piemontese nel 2022 non sembrano essere positivi.
E infatti li commenta così Enrico Allasia, il presidente di Confagricoltura Piemonte: «Dal dopoguerra, non si ricorda un anno così difficile per l’agricoltura come il 2022, e il 2023 si aprirà con molte incertezze, complice il delicato momento geopolitico ed economico che stiamo vivendo».
Le cause del problema
Le cause che hanno portato questo stato di cose sono molteplici e per ora soltanto ipotetiche. A provocare questo drastico calo economico possono essere stati i mutamenti climatici, i provvedimenti dell’Unione Europea, la food security oppure la legge di bilancio al cuneo fiscale; o ancora il caro energia o la proroga della moratoria dei prestiti per dare liquidità alle imprese.
I dati che indicano il calo
Analizzando il fenomeno più da vicino, si può notare come il calo delle imprese agricole ha fatto registrare negli ultimi 5 anni una contrazione di circa il 13%. Invece rimane stabile il numero dei giovani agricoltori, titolari del 14% delle aziende censite in Piemonte: anche questo un dato non particolarmente incoraggiante, dato che indica l’assenza di politiche sufficientemente efficaci per consentire l’insediamento degli Under 40. Con queste premesse, di conseguenza, si rischia di mancare l’appuntamento con un indispensabile ricambio generazionale; cosa che porterebbe ad un ulteriore calo economico e produttivo.
Enrico Allasia, il presidente di Confagricultura Piemonte, è però estremamente consapevole dell’urgente necessità di fare qualcosa per risollevare le sorti del settore agricolo piemontese: «Il settore primario può crescere ancora, ma se non mettiamo in campo alcune misure urgenti sull’esempio di quanto hanno fatto altri governi in Europa, noi Italiani rischiamo più degli altri. Occorre tornare a pianificare e ripensare il modello agricolo alla luce di quanto sta accadendo, attuare un piano strategico per rafforzare le filiere italiane, considerando il fatto che l’Italia riveste e dovrà rivestire ruoli sempre più importanti nei rapporti con il Bacino del Mediterraneo».
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Alessandro Combina
Laureato in Culture Moderne Comparate all'Università di Torino, è profondamente interessato alla scrittura in tutte le forme che questa può assumere. Già redattore presso L'Indice dei Libri del Mese ed Ex Libris 20, coltiva la passione per la letteratura e l'arte in generale, mantenendo però un occhio di riguardo per il mondo dell'informazione e della comunicazione.
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