ReHo, il nuovo esoscheletro per gli arti inferiori realizzato a Torino
Da Nunzia Cipolletta
Dicembre 17, 2022
Realizzato a Torino un nuovo esoscheletro per gli arti inferiori che accompagnerà i pazienti neurologici nella riabilitazione.
Nuovo esoscheletro per arti inferiori a Torino
Torino fa passi avanti nella riabilitazione attraverso la realizzazione di un nuovo esoscheletro per gli arti inferiori (anca, ginocchio, caviglia) destinato ad accompagnare i pazienti neurologici nel loro percorso. L’esoscheletro servirà anche per la prevenzione di patologie secondarie nei pazienti affetti da mielolesione completa.
Il nuovo esoscheletro si chiama ReHo ed è il prodotto di una ricerca condotta da Nimble Robotics Srl, sorta di spin off del Politecnico di Torino, la cui attività è prevalentemente orientata allo sviluppo e produzione di servizi innovativi dall’alto valore tecnologico, soprattutto dispositivi e sistemi per l’assistenza alla persona, la riabilitazione e la diagnostica.
Il primo ReHo è stato installato nei giorni scorsi al centro Puzzle di Torino, una struttura sociosanitaria sia per adulti che per bambini specializzata in gravi cerebro lesioni acquisite. Il centro è diretto dalla dottoressa Zettin.
Il progetto di Torino per realizzare ReHo: ricerca e finanziamenti
Il nuovo esoscheletro è stato realizzato a partire dal progetto sviluppato presso il Politecnico di Torino. Il progetto in questione è noto come “P.I.G.R.O” ed è stato in parte finanziato dalla Compagnia di San Paolo.
Ampia parte dei finanziamenti necessari alla realizzazione di ReHo sono stati concessi dall’Unione Europea attraverso un finanziamento dal bando Horizon 2020.
ReHo è il frutto di uno studio durato 5 anni e che ha coinvolto diverse personalità scientifiche del territorio, come ad esempio la psicologa Marina Zettin.
ReHo: cosa lo rende diverso dagli altri esoscheletri per la riabilitazione
ReHo si distingue dagli altri esoscheletri che comunemente vengono utilizzati nei percorsi di riabilitazione perché vanta un valore aggiunto fondamentale.
Il nuovo esoscheletro torinese, infatti, consente ai pazienti di camminare sul pavimento e con le proprie scarpe. Non c’è alcun rischio di caduta grazie al sostegno dell’imbracatura.
ReHo non prevede l’utilizzo di un tapis roulant: un vantaggio che permette al paziente di lavorare sul ripristino del cammino autonomo attraverso lo stimolo della propriocezione del corpo nello spazio. In altre parole, ReHo aiuta il paziente a recuperare l’equilibrio.
In aggiunta, il sistema di ReHo consente ai pazienti di anticipare i training riabilitativi grazie alla possibilità di fare esercizio in sospensione.
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Nunzia Cipolletta
Laureata in Comunicazione. Interessata alla politica e alla società. Amante di Musica, Cinema, Arte e Letteratura.
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