Il Museo Piemontese dell’Informatica diventa digitale: sarà accessibile online
Da Gianluca Rini
Marzo 31, 2025

A partire dalla primavera, il Museo Piemontese dell’Informatica (MuPIn) intraprende un’importante svolta verso la digitalizzazione. Grazie a un progetto realizzato con il sostegno dei fondi TOCC del Ministero della Cultura e del PNRR, la sua raccolta di reperti storici diventa visitabile attraverso una piattaforma online, consentendo a esperti e curiosi di avvicinarsi al patrimonio dell’informatica senza limiti geografici. Questo passaggio rinnova l’obiettivo di preservare le testimonianze di un’epoca che ha segnato lo sviluppo tecnologico recente.
Una vetrina virtuale che supera le barriere fisiche
L’istituzione ha incontrato notevoli ostacoli dopo l’evento alluvionale del 2016, che ha costretto il polo di Moncalieri a chiudere e ha comportato danni significativi ad alcuni oggetti. Attualmente, la collezione si trova in Piazza Riccardo Valla, dove condivide l’area con il Museo del Fantastico e della Fantascienza.
I vincoli di sicurezza, però, non consentono l’ingresso ai visitatori, ragion per cui è nato il progetto di trasferire nel mondo digitale i cimeli conservati. Questa iniziativa rende fruibile un assortimento di pezzi esclusivi, mantenendo viva la conoscenza di dispositivi che hanno segnato la storia dell’elaborazione dati.
Immersione nel metaverso
La sezione in rete non rappresenta una semplice copia della sede fisica, ma permette un percorso interattivo arricchito da modelli tridimensionali. L’utente si trova di fronte a calcolatori iconici, come il Commodore Amiga 1000 o l’Apple Lisa 2, oltre all’IBM 5100 e all’Olivetti M20.
Ogni esemplare è stato riprodotto con attenzione ai particolari, in modo da offrire uno scorcio su componenti e soluzioni tecniche d’altri tempi. Chi accede ha la possibilità di spostarsi in uno spazio virtuale, scoprendo aneddoti e curiosità legate a dispositivi che hanno rivoluzionato il settore informatico.
Videomapping e interazione
Oltre all’area digitale, il MuPIn ha sviluppato un sistema di videomapping che sfrutta superfici esterne come schermi interattivi. Il progetto, anch’esso reso possibile dai fondi TOCC, ha coinvolto varie località, tra cui l’Ecomuseo dei Freidano di Settimo Torinese, dove la facciata è stata animata da installazioni luminose. I partecipanti hanno interagito con il proprio smartphone, prendendo parte a attività collettive in grado di avvicinare grandi e piccini al mondo della scienza informatica.
Con questa transizione, il MuPIn rinnova la sua missione di divulgazione: trasmettere la memoria dell’informatica, rendendola disponibile a chiunque desideri approfondirla o riviverla in chiave digitale.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.