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Via Garibaldi e Via Roma a Torino: le vie dello shopping e dell’eleganza torinese

Da Cristina Taverniti

Marzo 24, 2023

Via Garibaldi e Via Roma a Torino: le vie dello shopping e dell’eleganza torinese

Le strade che più di ogni altra rappresentano il cuore pulsante di Torino sono Via Garibaldi e Via Roma. Entrambe caratterizzate da una consistente presenza di negozi, caffè, boutique e tanto altro, che le rendono per antonomasia le vie dello shopping e dell’eleganza torinese. Eppure, sono molto più di questo: un concentrato di storia che si intreccia con la modernità.

Via Roma: uno splendido biglietto da visita fatto di eleganti e maestosi portici

Via Roma è una delle vie principali del centro storico di Torino: unisce corso Vittorio Emanuele II a piazza Castello, passa per la magnifica piazza San Carlo e termina in piazza Carlo Felice, proprio di fronte alla storica stazione torinese di Porta Nuova.

Quindi, per chi arriva in città tramite ferrovie, basta lasciarsi alle spalle la stazione per trovarsi davanti uno splendido biglietto da visita fatto di imponenti e maestosi portici che si sposano con i numerosi negozi siti lungo la via.

Orientata sull’asse che va da nord a sud, Via Roma è parallela al reticolo urbano risalente all’antica città romana di Julia Augusta Taurinorum, oggi Torino. Lunga complessivamente 607 metri, larga 14,80 metri, portici esclusi, è una strada pedonale progettata nella sua configurazione attuale da Marcello Piacentini. Tuttavia, non è sempre stata così.

Ripercorriamo la storia di Via Roma a partire dalla sua inaugurazione, che risale alla fine del Cinquecento. La strada venne inizialmente battezzata “Via Nuova” o “Contrada Nuova”e fu opera dell’architetto umbro Ascanio Vittozzi, il cui servizio fu richiesto dal duca Carlo Emanuele I di Savoia.

È interessante sottolineare che, sebbene la contrada fosse inizialmente lunga solo 10 metri, divenne molto presto un importante asse della città.

Si dovette comunque attendere l’Ottocento per l’espansione della contrada per come oggi la si conosce: fu Carlo Felice di Savoia ad ordinare che venissero fabbricate “due nuove isole verso mezzogiorno, formanti un più maestoso e regolare ingresso alla Via Nuova. Nel corso dello stesso secolo, e per la precisione il 29 marzo 1871, la Contrada Nuova divenne “Via Roma”, e mantenne tutti i suoi elementi barocchi fino al secolo successivo. Nel Novecento si fece evidente la necessità di intervenire: Via Roma era fin troppo trafficata e caotica, attraversata da due diverse linee tranviarie e ospitante il salone della Galleria Nazionale.

Dopo un articolato processo di ristrutturazione, Via Roma è diventata ciò che è oggi: una delle principali strade dello shopping torinese. Comunque, è opportuno chiarire che la vocazione commerciale della contrada è sempre stata molto marcata: infatti, prima degli attuali negozi, i portici di Via Roma brulicavano di bancarelle. Nel tempo a queste ultime si sono sostituiti negozi di ogni tipo: eleganti caffè, lussuose boutique, antiche pasticcerie e storiche botteghe.

L’implementazione dell’armatura illuminante che in serata accende i portici, facendoli apparire ancor più eleganti e maestosi, completa il quadro di una strada tra le più affascinanti d’Italia.

Via Garibaldi, la decumanus maximus nei secoli: da sempre uno snodo fondamentale della città

Restando in tema di importanza storica ed eleganza, si può affermare senza alcun dubbio che Via Garibaldi è da sempre uno degli snodi cittadini più rilevanti di Torino. Non soltanto in epoca moderna, ma anche molto tempo addietro. Infatti, la storia di via Garibaldi inizia con la fondazione dell’antica città romana che sarebbe un giorno diventata Torino. E nonostante il susseguirsi dei secoli e delle epoche, la strada ha sempre mantenuto il suo status elevato, e può vantare oggi di essere la strada pedonale più lunga d’Italia e la seconda in Europa.

In particolare, Via Garibaldi corrisponde all’antica decumanus maximus della Julia Augusta Taurinorum, uno dei due principali assi della civitas, che correva in direzione est-ovest e collegava due delle quattro porte della città, la Porta Decumana e la Porta Praetoria.

Le testimonianze del suo imponente passato sono ancora ben visibili, soprattutto nelle torri anteriori di Palazzo Madama.

Tuttavia, ci fu un periodo storico successivo alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) durante il quale la decumanus maximus fu molto trascurata, diventando angusta e sterrata.

A quel tempo la contrada era costeggiata da edifici in mattone molto bassi e da piazzali dove un tempo sorgevano templi poi sostituiti da chiese. In quei decenni bui Via Garibaldi era denominata strata Civitatis Taurini.

Nonostante ciò, la sua rilevanza commerciale non subì particolari conseguenze. Infatti, era il percorso dei mercanti che attraversavano Torino entrando dalla Porta Segusina. Per questo motivo la strada venne anche indicata come “via Sant’Espedito”, che è il protettore dei mercanti.

Prima di giungere alla moderna Via Garibaldi, ci sono numerose altre denominazioni da cui passare, ma una delle più celebri è: “Contrada Dora Grossa”, probabilmente per la bizzarra direttiva di Emanuele Filiberto, il quale ordinò nel 1573 che la vicina Dora Riparia venisse canalizzata proprio in quella strada per ripulire i vicoli cittadini.

Fu soltanto in seguito all’Unità d’Italia, che la strada venne intitolata a Giuseppe Garibaldi.

Mentre alla fine degli anni Settanta fu definitivamente chiusa al traffico e divenne interamente pedonale.

Alcuni luoghi di interesse che contribuiscono ad accrescere il valore di Via Garibaldi e che si possono incontrare lungo il percorso tra gli eleganti negozi, caffè e ristoranti, sono: Palazzo Saluzzo di Paesana, Chiesa di San Dalmazzo, Palazzo Scaglia di Verrua, Chiesa dei Santi Martiri e Chiesa della Santissima Trinità.

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Cristina Taverniti

Torinese con la passione per la scrittura e per la fotografia. Credo fermamente che ogni giorno ci sia una storia che valga la pena d'essere raccontata e conosciuta. Ho frequentato l'Albe Steiner e l'università degli studi Alma Mater di Bologna, facoltà Tecniche e culture della Moda, ma non smetto mai d'imparare e conoscere cose nuove!

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