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Piazza San Carlo a Torino: il cuore barocco della città

Da Redazione TorinoFree.it

Ottobre 25, 2024

Piazza San Carlo a Torino: il cuore barocco della città

Nel cuore di Torino, tra le vie storiche e le meraviglie architettoniche, Piazza San Carlo si erge come simbolo indiscusso della città. Conosciuta come il “Salotto di Torino”, questa piazza non è solo un luogo di incontro, ma un angolo di storia, cultura e bellezza, che riflette perfettamente l’eleganza e il fascino del capoluogo piemontese. I suoi portici imponenti, le chiese barocche gemelle e la maestosità della statua equestre di Emanuele Filiberto, duca di Savoia, rendono Piazza San Carlo un vero gioiello, dove passato e presente si intrecciano armoniosamente.

Ma Piazza San Carlo non è solo un capolavoro artistico e architettonico: è uno spazio che ha vissuto secoli di storia, dalle sue origini nel XVII secolo come parte dell’espansione della città, fino agli assedi militari e alle trasformazioni urbanistiche moderne. Oggi, pedonalizzata e valorizzata da un’illuminazione intelligente, Piazza San Carlo continua a essere un luogo di ritrovo prediletto per i torinesi e per i visitatori, regalando a chi la percorre la sensazione di fare un viaggio attraverso le epoche e le storie che l’hanno resa il cuore pulsante di Torino.

Piazza San Carlo: il salotto di Torino

Nel corso del Novecento Piazza San Carlo cambiò nuovamente aspetto: negli anni ’30 si decise di rifare completamente via Roma, e questo intervento comportò una significativa ristrutturazione del lato settentrionale della piazza.

Risale a circa trent’anni dopo, quindi agli anni ’60, la caratteristica illuminazione di Piazza San Carlo con i “lampioni impero con braccio a cornucopia”, presenti ancora oggi. In quel periodo, la piazza era ancora aperta al traffico automobilistico, che nel tempo comportò un lento degrado della stessa, arginato con interventi frequenti di restauro dei monumenti e pulizia.

Un importante cantiere di riqualificazione di Piazza San Carlo fu avviato in vista dei XX Giochi olimpici invernali ospitati da Torino nel 2006.

I lavori si conclusero nel 2004 con la conversione della piazza in isola pedonale, nonché con l’inaugurazione di un parcheggio sotterraneo, luogo in cui furono altresì rinvenuti diversi reperti di epoca romana.

Oggi, Piazza San Carlo è un gioiello di modernità, dotata di tecnologie proprie della cosiddetta smart city: ad esempio l’illuminazione intelligente, autoregolata attraverso parametri astronomici, di luminosità e di presenza delle persone. L’area è inoltre dotata di Wi-Fi e sistema di videosorveglianza.

Nonostante ciò, Piazza San Carlo non tradisce le sue radici storiche, e viene ancora oggi definita il “Salotto di Torino”. L’elegante titolo le fu attribuito poiché in passato – ma in certa misura anche oggi – la vita sociale, intellettuale e politica di Torino si svolgeva all’interno dei suoi famosi caffè, che di frequente ospitavano reali, nobili e scrittori.

Tra tutti, il più iconico è il Caffè San Carlo: sito sotto i portici del lato ovest della piazza, vide tra i suoi tavolini figure di cui si legge nei libri di storia, come Cavour e Giolitti.

Cosa vedere a Piazza San Carlo

Piazza San Carlo è uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia di Torino, offrendo attrazioni imperdibili per chi vuole esplorare il cuore della città. Conosciuta per la sua elegante architettura barocca, la piazza offre un’esperienza unica tra arte, storia e cultura.

Uno dei simboli principali è la statua equestre di Emanuele Filiberto di Savoia, situata al centro della piazza. Conosciuta anche come il “Caval ëd Brons” (Cavallo di Bronzo) dai torinesi, la statua rappresenta il duca nell’atto di rinfoderare la spada dopo la vittoria nella battaglia di San Quintino. Questa scultura, realizzata dallo scultore Carlo Marochetti nel 1838, celebra la figura di Emanuele Filiberto, che riportò la capitale del Ducato a Torino, consolidando il potere sabaudo.

Le Chiese Gemelle, dedicate rispettivamente a San Carlo Borromeo e Santa Cristina, sono un altro spettacolo imperdibile della piazza. Costruite tra il XVII e il XVIII secolo, queste chiese barocche si distinguono per le loro facciate simili ma non identiche, arricchite da dettagli architettonici che raccontano l’evoluzione dell’arte barocca a Torino. Entrambe le chiese sono opere straordinarie di architettura sacra, con interni eleganti e decorazioni che riflettono la profonda devozione della città.

Gli amanti della letteratura e della storia apprezzeranno una sosta nei caffè storici sotto i portici della piazza, come il celebre Caffè San Carlo e il Caffè Torino, luoghi che nel XIX secolo erano frequentati da figure iconiche come Cavour, Giolitti e altri intellettuali dell’epoca. I caffè conservano ancora oggi un fascino d’altri tempi, con arredi raffinati e atmosfere che rimandano all’eleganza della Torino ottocentesca.

I portici monumentali che delimitano Piazza San Carlo sono un altro elemento distintivo della piazza, un’opera che ne accentua la simmetria e la bellezza architettonica. I portici offrono non solo riparo nelle giornate di pioggia o sole intenso, ma anche un’occasione per esplorare le boutique, le librerie e i negozi di lusso che si affacciano sulla piazza, creando un’atmosfera vivace e sofisticata.

I segni dell’assedio del 1706 sono visibili ancora oggi, raccontando un capitolo importante della storia della città. Durante l’assedio francese del 1706, infatti, Piazza San Carlo fu colpita da almeno tre cannonate, i cui proiettili sono ancora visibili incastonati sui muri degli edifici della piazza. Uno dei colpi è visibile sul palazzo Solaro del Borgo, mentre gli altri due sono collocati vicino alle finestre dei piani superiori all’angolo di via Alfieri.

Piazza San Carlo è dunque una tappa obbligata per chiunque visiti Torino: un luogo che racchiude secoli di storia e rappresenta il meglio della cultura e della tradizione torinese, unendo lo splendore barocco a un’atmosfera elegante e senza tempo.

La storia di Piazza San Carlo a Torino: dal 1563 all’assedio militare del 1706

Il cosiddetto “Salotto di Torino” affonda le sue radici storiche del XVII secolo, quando la zona dove ora sorge la piazza si trovava appena fuori dalla prima cinta muraria della città.

Quando venne stabilito che la capitale del Ducato di Savoia sarebbe stata Torino, nel 1563, fu deciso di espandere la città verso sud.

Tuttavia, l’idea non si concretizzò prima del 1617, quando per il progetto del “Borgo Nuovo” (che comprendeva anche l’attuale via Roma) fu chiamato l’architetto Carlo di Castellamonte.

L’anno successivo vide l’inizio dei lavori, che si conclusero nel 1638 – fatta eccezione per i portici perimetrali, aggiunti qualche anno dopo. Con l’inaugurazione della Piazza Reale, in francese “Place Royale”, da parte di Madama Cristina di Francia, iniziò la storia di Piazza San Carlo, che nei primi anni era deputata ai mercati e alla rappresentanza della nobiltà del Ducato.

A metà del Seicento, la Piazza Reale perse progressivamente la sua funzione di rappresentanza nobiliare, e divenne il luogo adibito al passaggio degli eserciti (che da piazza Castello si dirigevano alla Cittadella) e ai raduni miliari. In virtù di queste nuove funzioni, fu rinominata “Piazza d’Armi”. Il nuovo assetto non durò che un secolo. Infatti, a metà del Settecento, Piazza Vittorio si sostituì a Piazza San Carlo assumendo la funzione di piazza d’armi militare.

Nel 1706, in pieno assedio militare da parte dei soldati francesi durante la Guerra di secessione spagnola, almeno tre colpi di cannone colpirono la piazza.

I segni dell’assedio sono visibili ancora oggi, rappresentati dalle tre palle di cannone tuttora simbolicamente incastrate nei muri esterni della piazza. Una di esse si trova sopra un’arcata del palazzo Solaro del Borgo, le altre due sono invece ai bordi delle finestre dei piani alti, quasi all’angolo di via Alfieri.

Piazza San Carlo: la devozione di Torino al Santo Carlo Borromeo

Era circa il 1750 quando, dopo che la piazza non fu più utilizzata per fini militari, iniziarono nuovi lavori di abbellimento promossi da Benedetto Alfieri, architetto e politico famoso per aver realizzato numerosi edifici barocchi in tutto il Piemonte. La sua firma è su alcuni dei luoghi più simbolici di Torino, come il Duomo, Palazzo Madama, Palazzo Reale e la Reggia di Venaria Reale.

Uno degli interventi principali consistette nel rinforzo dei pilastri, datato 1764, per garantire la stabilità degli edifici che vi si appoggiavano. È in questi anni che la piazza assunse un aspetto più simile a quello che conserva ancora oggi.

Fu infine rinominata Piazza San Carlo poiché dedicata a San Carlo Borromeo, a cui i torinesi riservavano – e riservano – una devozione peculiare.

San Carlo Borromeo è stato un cardinale e arcivescovo, considerato tra i massimi riformatori della Chiesa Cattolica. Canonizzato dopo doli 26 anni dalla sua scomparsa, fu anima e guida della Controriforma: l’insieme di misure volte al rinnovamento teologico, liturgico e spirituale della Chiesa in seguito al Concilio di Trento. Tra le riforme proposte dal Santo e poi accettate dal Concilio, si ricorda in particolare l’istituzione dei seminari per l’educazione e la formazione dei preti.

La storia di San Carlo Borromeo si intreccia con quella di Torino nel 1578, quando il Santo si incamminò per fare un pellegrinaggio a piedi partendo da Milano con lo scopo di venerare la Sacra Sindone. Emanuele Filiberto di Savoia decise allora di far portare il Sacro Lino a Torino da Chambéry, in modo da facilitare l’arcivescovo nell’impresa.

Per un breve periodo, dal 1800 al 1814, la piazza assunse temporaneamente il titolo di “Place Napoléon”: erano gli anni dell’occupazione napoleonica della capitale del Ducato di Savoia.

 

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