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Un’opera di Imer Guala da Biella a Mantova

Da Redazione TorinoFree.it

Marzo 15, 2019

Un’opera di Imer Guala da Biella a Mantova

guala biella mantova 1Imer Guala di Cossato, in provincia di Biella, sarà tra i sessantasei nomi della mostra collettiva ARTeSport, prevista a Castel D’Ario, a Mantova, dal 17 marzo al 14 aprile, con Lo schermidore, un’opera che usa la tecnica mista su tela, del 1996, scelta dall’Associazione Culturale Imer Guala per rappresentare l’artista cossatese, scomparso nel 2014.

Imer Guala, nato a Cossato nel 1926 e deceduto a Sordevolo nel 2014, frequentò da ragazzo il laboratorio di Italo Briasco, scultore e intagliatore e di Luigi Boffa Tarlatta, pittore e docente all’Albertina di Torino.

Nel 1946 ebbe a Biella il primo premio alla mostra nazionale Giovani Pittori e, dopo un viaggio in Africa nel 1958, visse a Nizza e a Parigi, dove conobbe Jean Cocteau, poi a Bruxelles incontrò Paul Delvaux.

In Italia, Guala visse a Torino e Roma, dove conobbe Corrado Cagli e Giorgio De Chirico. Numerosi i riconoscimenti e i premi che ricevette e oltre ottanta le mostre personali allestite, tra cui quelle internazionali del 1988 alla Columbia University di New York e del 1994 a La Maison dell’Avana, con l’ultima personale a Biella, al Museo del Territorio Biellese nel 2008.

Postuma fu la mostra Imer  Guala. Taccuino di viaggio. Memorie e Segni d’Africa 1958 Kenya, Tanganika, Uganda, nel 2017 a Mantova, alla Madonna della Vittoria, nata dal ritrovamento di dipinti fotografie e appunti inediti che documentano il viaggio dell’artista in Africa, durante la spedizione di Angelo Lombardi.

ARTeSport si terrà nella Casa Museo Sartori di Castel d’Ario ed è a cura di Arianna Sartori, ed è legato agli eventi di Mantova Città Europea dello Sport 2019, di cui farà parte anche Artisti per Nuvolari 2019, nel prossimo autunno.

Si tratta di una collettiva con opere di artisti contemporanei, ispirate alle pratiche sportive, dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri, con le discipline atletiche come corsa, maratona, salto in alto, ai giochi di squadra quali calcio, rugby, pallavolo, pallacanestro, tennis sino a molte altre attività, dal triathlon alla scherma.

Lo schermidore di Imer Guala, non è solo una rappresentazione in figura della scherma, infatti il sottotitolo dell’opera è Figurazione metafisica sull’arte della scherma.

Marco Zerbola, critico dell’arte, esperto dell’opera di Imer Guala, ha detto che “Ciò che sorprende e porta lo spettatore a riflettere è come Guala ha immaginato l’avversario e il contesto. Il nemico appare come un’ombra, una proiezione grigio – rosa che emerge dalle tinte del fondo: è defilato, spostato, rispetto a ciò che siamo soliti assistere in pedana. Lo spazio in cui agiscono i due “atleti” è asettico e indefinito. Ecco costruirsi lo “scarto” tra realtà e immaginazione: lo schermidore è l’uomo che combatte quotidianamente con i suoi fantasmi e le sue proiezioni mentali: nell’azzurro delle campiture tutti noi elaboriamo incursioni e difese, pariamo i colpi o attacchiamo. I match e le competizioni dell’essere umano sono sempre in punta di spada: chi vincerà? Non si sa: si capisce però che il vero avversario non è esterno, ma si annida sempre nell’indaco delle nostre menti”.

Lo schermidore fa parte di una collezione privata ed è un’opera inedita che non è mai stata esposta al pubblico, così la mostra ARTeSport è un’occasione unica per vedere l’opera.

Per più info si può telefonare al numero 0376324260, oppure scrivere a [email protected] e [email protected]

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