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Torri e Motori. Automobili al Borgo Medievale

Da Redazione TorinoFree.it

Maggio 30, 2017

Torri e Motori. Automobili al Borgo Medievale

torri motori 1Al Borgo Medievale di Torino, dal 1 giugno al 3 settembre, sarà allestita la mostra Torri e Motori. Automobili al Borgo Medievale, dedicata alle fotografie originali di presentazioni di auto d’epoca.

Le foto sono tratte dalle pagine degli album storici conservati presso l’Archivio fotografico del Centro storico FIAT, con anche una serie di riproduzioni fotografiche di modelli di autovetture FIAT e Lancia compresi tra gli anni Dieci e Novanta del Novecento.

Saranno esposte anche locandine e pieghevoli dedicati alla Topolino e alla mitica Fiat 500, cataloghi, manuali, libretti d’uso e manutenzione, modellini, che verranno affiancati a rari oggetti provenienti dal mondo del collezionismo.

Nella sala mostre saranno proiettati vari spezzoni di documentari tratti dai Cinefilm FIAT degli anni Cinquanta e Sessanta, dove il Borgo Medievale era la naturale scenografia degli eventi legati al tema delle automobili.

All’interno del cortile del melograno, nei giorni di apertura del Salone, sarà possibile osservare da vicino alcuni modelli di FIAT Topolino, che sono proprietà di Topolino Autoclub Italia e la 124 Tjaarda Rondine: esemplare unico della 124 spider, che rievocava le linee della show car Corvette Rondine, ritrovata a San Diego dall’odierno proprietario, ora restaurata con Tom Tjaarda.

Sabato 10 giugno alle 11, nella Sala di Ozegna, ci sarà la possibilità di ascoltare Tom Tjaarda, il designer che ideò la 124 sport spider degli anni Sessanta, la Pantera De Tomaso, che parlerà dell’evoluzione del design automobilistico fino ad oggi.

La FIAT fu fondata l’11 luglio 1899 a Torino da Emanuele Cacherano di Bricherasio e Cesare Goria Gatti, che furono anche i fondatori di ACI, con la collaborazione del conte Roberto Biscaretti di Ruffia, il marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia, il banchiere e industriale della seta Michele Ceriana-Mayneri, l’avvocato Carlo Racca, il possidente Lodovico Scarfiotti, l’agente di cambio Luigi Damevino e l’industriale della cera Michele Lanza, la cui quota, dopo il suo ritiro, venne divisa tra Giovanni Agnelli e il Banco di Sconto e Sete.

La nuova azienda, che aveva il nome di FIA, decise subito di cambiare nome in FIAT, aggiungendo quindi la T di Torino, anche per il suo benaugurante significato latino, infatti Fiat significa si faccia, si realizzi.

Tra il 1916 e il 1923 FIAT promosse la costruzione dello stabilimento produttivo denominato Lingotto.

Durante il ventennio fascista le quote azionarie della FIAT furono assunte quasi integralmente dallo stesso Giovanni Agnelli, che fu fino alla fine della seconda guerra mondiale capo dell’azienda.

Alla fine della guerra, Agnelli, poiché era deceduto il suo unico figlio maschio ed erede, Edoardo, passò l’azienda a Vittorio Valletta, che riuscì a risollevare l’azienda e istruì il giovane Gianni Agnelli per il ruolo di capo dell’azienda.

Gianni Agnelli assunse l’incarico di presidente della FIAT nel 1966 e lo conservò fino al 1996, quando fu sostituito da Cesare Romiti prima e da Paolo Fresco poi.

Nel 2003, la crisi del gruppo portò il fratello Umberto alla presidenza e dopo la sua morte, avvenuta un anno dopo, fu la volta di Luca Cordero di Montezemolo.

Con l’arrivo di Sergio Marchionne nel 2014 nasce la Fiat Chrysler Automobiles, mentre alla presidenza dell’azienda è John Elkann.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, l’ingresso sarà libero. 

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