Torino Toulouse-Lautrec. Luci e ombre di Montmartre
Da Redazione TorinoFree.it
Maggio 03, 2016
Dal 8 giugno al 20 ottobre, presso Palazzo Chiablese a Torino, ci sarà la mostra più completa che esista al mondo delle opere grafiche originali di Henri de Toulouse-Lautrec, in un’esposizione eccezionale composta di prime edizioni, opere uniche non presenti in nessun’altra collezione e numerose litografie con dediche originali dell’artista, uno dei grandi nomi dell’arte francese della fine dell’Ottocento.
Dal 1891 al 1901, Henri de Toulouse-Lautrec ha lavorato su 351 litografie, 28 delle quali sono i famosi manifesti che oggi rappresentano dei veri e propri cliché visivi di quella che può essere definita come la Parigi di Montmartre, del Moulin Rouge, dei cafè-concert e delle case chiuse.
Toulouse-Lautrec ha saputo eternare, con pochi tratti, scene e momenti estemporanei per definizione: il crepitio e il fragore dei locali bohémien di Montmartre dove, nel 1889, aveva aperto il notissimo Moulin Rouge, con i suoi spettacoli e le sfrenate danze delle ballerine di can can.
Le stampe, i manifesti e le litografie danno quelle atmosfere, rappresentando le dive e i protagonisti di un universo vivido e sfaccettato, come in Divan Japonais, che raffigura la stella del cabaret Jane Avril sullo sfondo di un caffè-concerto allora molto in voga.
La frequentazione dei bordelli vicini all’Opera permise a Toulouse-Lautrec di sviluppare un punto di vista privilegiato sulle donne della notte, con la serie Elles che ne coglie i gesti più intimi, con Donna alla tinozza e La clownessa seduta, con l’uso della litografia multicolore, che richiede una certa perizia tecnica nella sovrapposizione di molteplici matrici per ottenere l’effetto sfumato.
All’ultimo periodo risalgono i lavori per il teatro, con scene e disegni che testimoniano sul piano formale anche qualche debito verso le xilografie giapponesi allora in circolazione.
Come nel caso del manifesto realizzato per La Revue Blanche, mensile letterario attivo anche sul fronte artistico, che segna l’avvicinamento dell’artista a realtà avanguardistiche come il Theatre Libre e il Theatre de l’Œuvre, in cui confluiscono pure le varie sperimentazioni cromolitografiche dell’artista.
Non mancano aspetti più personali, come la passione per le corse di cavalli, riconducibile all’equitazione praticata da buon ragazzo di origine aristocratica, le gite al Bois de Boulogne e l’attenta osservazione della donna sulla sdraio di La passeggera della 54.
La mostra sarà visitabile dalle 11 alle 20.
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