Torino La velocità del buio
Da Redazione TorinoFree.it
Febbraio 10, 2016
Da giovedì 4 febbraio al 6 marzo, presso Spacenomore a Palazzo Graneri della Roccia in via Bogino 9 a Torino, sarà visitabile la mostra La Velocità del Buio, una personale di Irene Gittarelli, a cura di Francesca Canfora.
Inseparabile complice e amica della semioscurità, Irene Gittarelli mostra, nella sua personale a Spacenomore La Velocità del Buio, un mondo onirico e surreale, con foto di gusto cinematografico che rivelano scene enigmatiche, frame di racconti interrotti che galleggiano, come rebus irrisolti, in una ricorrente penombra, con la storia di tre progetti.
There is a light that never goes out è composto da vari istanti appartenenti a una normalità surreale, il cui filo conduttore è una luce tanto fioca e crepuscolare quanto tenace, perennemente presente, come positivo lume di speranza che ne riscatta l’oscuro e malinconico senso di smarrimento e abbandono.
I Contrariati mostra che, oltre il buio interiore, esiste una forma di oscurità altrettanto pericolosa: l’ignoranza, intesa come non conoscenza e non consapevolezza.
Il progetto raffigura la ribellione e il riscatto delle giovani generazioni benestanti, di ceto medio-alto, generalmente disinteressate alla situazione politica.
Tra giovani manager, signorine snob e bon ton si lotta contro un potere corrotto e logoro, che non si preoccupa di danneggiare le classi più basse al fine di garantire il mantenimento dei propri privilegi.
Se il 5 novembre 1605 la Congiura delle Polveri fu il tentativo compiuto da parte di un gruppo di 14 estremisti cattolici di buona famiglia di far saltare in aria il Parlamento Inglese e uccidere il sovrano Giacomo I, che non aveva ripristinato i diritti della parte cattolica della popolazione, il motto che accompagna le immagini dei Contrariati, scritto dall’artista, dice che “5 novembre 2014 ‒ La nuova Congiura: Il problema non sarà più la religione, ma i nostri diritti”.
Infine Fluidify è il buio/oscurità contro cui lottare, che può essere interpretato come oscurantismo, sinonimo della chiusura mentale che alimenta sin dalla nascita quei pregiudizi instillati da educazione, società e religione nel rapporto con il proprio corpo.
La mostra è visitabile da lunedì a venerdì dalle 10 alle 19.
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