Torino I Masbedo alla Galleria Sabauda
Da Redazione TorinoFree.it
Giugno 10, 2016
Dal 27 maggio al 10 luglio, nel contesto del Piano per l’arte contemporanea di Torino, coordinato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MIBACT, torna il progetto che unisce arte contemporanea e i grandi maestri dei secoli passati, che ha visto protagoniste negli ultimi anni le residenze di Palazzo Reale, Villa della Regina, Castello di Racconigi e Castello di Agliè.
Per l’edizione 2016 l’intervento, ideato da Domenico Maria Papa e Annamaria Bava, vede al centro il complesso dei Musei Reali e, in particolare, la Galleria Sabauda.
Una commissione composta di rappresentanti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Segretariato regionale per il Piemonte, dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e del GAI, Circuito Giovani Artisti Italiani – Città di Torino, ha chiesto al sodalizio dei Masbedo di essere gli artisti coinvolti nell’iniziativa.
Questi hanno avuto il compito di lavorare su un’opera destinata alle collezioni della Galleria Sabauda.
Grazie a questo, la Galleria Sabauda, oltre ai capolavori di grandi artisti del passato, come Bronzino, Mantegna, Van Eyck, Rembrandt, Pollaiolo, Botticelli, avrà una nuova opera contemporanea vista come dialogo con i grandi del passato, seguendo la tradizione delle grandi pinacoteche europee vissute come luoghi dove gli artisti di ogni generazione hanno l’opportunità di confrontarsi con la tradizione degli antichi maestri.
L’intervento dei Masbedo è visto come un progetto site-specific, ideato in forma di workshop con alcuni studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino selezionati nelle più diverse discipline.
Il lavoro ha condotto alla produzione di un’opera in video, Fragile, adesso installata nelle sale della pinacoteca, che mette in scena la storia di un giovane indiano in visita alla Galleria Sabauda in compagnia del suo pavone.
L’animale, ormai vicino alla fine, è al centro delle cure e dell’affetto del suo padrone, in un’evidente metafora che ricorda il dovere di prenderci cura della bellezza, come nel caso della fragilità dell’arte, che occupa lo sguardo dell’osservatore e ammonisce sulla necessità di provvedere alla salvaguardia del patrimonio culturale.
L’opera è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18.30 e giovedì fino alle 22.
Il biglietto d’ingresso intero costa 12 euro e ridotto 6 euro.
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