Sauze d’Oulx Fete du Gofre
Da Redazione TorinoFree.it
Agosto 04, 2017
L’11 agosto a Sauze d’Oulx, in Val di Susa, si terrà la decima edizione della Fete du Gofre, la tradizionale Festa dei Gofri, un omaggio ad uno dei dolci più noti della tradizione piemontese.
Il gofre è una cialda croccante, dalla forma a nido d’ape, spessa poco meno di un centimetro e di 22/23 centimetri di diametro.
Mentre il caratteristico aroma, la fragranza dell’impasto e il colore sono il risultato della cucina alpina, al palato si percepiscono la croccantezza e la morbidezza interna.
I gofri nascono dai ferri belgi usati nel Settecento per fare i gaufres e le crèpes belghe.
Essendo l’impasto lievitato, i gofri sono straordinariamente leggeri, digeribili e freschissimi in quanto vengono cotti e farciti sul momento.
La famosa cialda croccante si potrà gustare con il cioccolato, lo zucchero, il miele o la marmellata dalle 17 per le vie del centro storico, con una serata di sapori ma anche musica e tanto divertimento.
Sauze d’Oulx, circondata dalle cime dei monti Triplex, Bourget e Genevris, ha da sempre il soprannome di Balcone delle Alpi, proprio per la sua stupenda posizione geografica.
Le vicende storiche di Sauze d’Oulx sono collegate al vicino comune di Oulx e di tutta la Val di Susa, che vide il passaggio delle legioni romane di Giulio Cesare e poi, nei secoli successivi, le scorribande dei Goti, dei Longobardi e dei Burgundi.
Nel 1343 tutta la zona che faceva parte del Delfinato fu ceduta alla monarchia francese e, con il Trattato di Utrecht del 1713, la Val di Susa divenne parte del regno di Savoia.
Duranta la battaglia dell’Assietta nel 1747, a Sauze d’Oulx fu posto il Quartier Generale dei Francesi, infatti molti dei caduti furono seppelliti presso Jouvenceaux, in una località che da allora assunse il nome di Las Fossas.
Nel 1927 il nome di Sauze d’Oulx fu italianizzato dal fasciamo in Salice d’Ulzio, ma dopo la seconda guerra mondiale il comune riprese il suo nome originario.
Intorno al 1930, Sauze d’Oulx s’interessò al nuovo turismo alpino e, in poco tempo, divenne la principale fonte di ricchezza locale, soprattutto nella stagione invernale grazie alla diffusione dello sci.
Promotore dello sviluppo dello sci a Sauze fu Placido Eydallin, raffinato, noto e valente fotografo dilettante che nel 1919 apre il Miravalle, primo albergo che poteva ospitare sciatori.
Ma fu solo nel dopoguerra, con il boom economico e la conseguente maggiore disponibilità di tempo libero, che Sauze ideò un’economia locale, rivolta all’incremento delle attività turistico-invernali.
Da allora il borgo della Val di Susa è una moderna e attrezzata località turistica, rinomata per lo sci e altri sport invernali.
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