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Oro bianco: la ricerca della bellezza

Da Redazione TorinoFree.it

Marzo 20, 2019

Oro bianco: la ricerca della bellezza

oro bianco 1Fino al 28 aprile a Vinovo, in provincia di Torino, c’è Oro Bianco, una ricca e unica esposizione di porcellane della Reale Manifattura di Vinovo, collocata presso il piano nobile del Castello Della Rovere.

La mostra rappresenta una grande occasione per mostrare al pubblico gli aspetti artisticamente più significativi che hanno preso vita tra le mura del castello, centro della vita nobile del piccolo borgo tra Settecento e Ottocento.

Infatti sono esposte per la prima volta, nel luogo dove sono state create, ben 200 porcellane e materiali provenienti da collezioni private, dalle raccolte di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, dall’Archivio di Stato di Torino, dall’Archivio Storico Città di Torino e dalla Curia Vescovile di Torino e della Parrocchia di Vinovo.

La porcellana, nata in Cina intorno al X secolo, si distingue dai tanti materiali ceramici per le sue spiccate caratteristiche di bianchezza, brillantezza e traslucidità dovute in particolare alla presenza del caolino.

Con il tempo questo materiale gradualmente assunse una grande notorietà, guadagnandosi molti apprezzamenti da tutte le Corti europee, che lo usavano per ornare le loro residenze e farne doni diplomatici, tanto da meritarsi il soprannome di Oro bianco, in quanto era preziosa ed estremamente rara.

La manifattura di Vinovo fu l’unica in Piemonte a essere aperta durante la monarchia sabauda, tanto da avere il titolo di Regia Fabbrica di Porcellane.

Era stata aperta nel 1776 nel Castello di Vinovo, affidato dal Re all’Ordine Mauriziano, grazie alla felice intuizione del torinese Giovanni Vittorio Brodele, amico di un ceramista di Strasburgo, il geniale Pierre – Antoine Hannong, esperto nell’arcanum, l’impasto segreto della porcellana, che lo aveva condotto alla manifattura di Sèvres e quindi all’idea di fondare le prime fabbriche di porcellana dura.

L’allestimento della mostra è stato progettato per dare una rappresentazione multimediale coinvolgente e appassionante, con un percorso espositivo diviso in cinque sezioni che raccontano i tre periodi di produzione dal 1776 al 1822, passando per la gestione Hannong – Brodel, quella Gioanetti e, infine, quella di Lomello.

La mostra è chiusa dal lunedì al venerdì ed è aperta sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.

Il biglietto d’ingresso intero costa 7 euro, ridotto per i possessori di abbonamento musei, under 18, over 65, gruppi pari o maggiori di 10 persone 5, intero con la visita guidata 10 e ridotto con visita guidata 8, mentre è gratuito per i minori di otto anni.

Maggiori info si possono avere scrivendo a [email protected]

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